Un mese intensissimo quello che ci aspetta, denso di impegni, bilanci, feste, ritrovi, gioie e litigi che vedranno far oscillare i nostri umori. Controllare il corretto equilibrio ormonale non è cosa facile, ma possiamo utilizzare il cibo come il farmaco più naturale e disponibile. Lo insegna la chimica dell'alimentazione, un metodo per sfruttare gli elementi nutrizionali come principi attivi. Paolo Bianchini, consulente nutrizionale e nutraceutico di Salò e autore dell'omonimo Metodo, spiega i segreti della dieta “ormo-chimica†che è in grado di mantenere un equilibrio ormonale ottimale ma perdendo peso.
1. Che cosa si intende per dieta “ormo-chimica�
“È un regime alimentare in grado di ristabilire nell'organismo i livelli endocrini corretti grazie a un preciso schema alimentare in cui le combinazioni di particolari cibi e l'orario di assunzione degli stessi giocano un ruolo chiaveâ€.
2. Che ruolo svolgono gli ormoni a tavola?
“Gli ormoni contribuiscono a regolare moltissimo aspetti: il metabolismo, l'appetito, la pressione arteriosa, la frequenza cardiaca, la glicemia, il nostro desiderio sessuale e ultimo, ma non ultimo, l'assimilazione delle molecole ingerite attraverso i cibi. Gli ormoni giocano un ruolo chiave per la nostra salute ma purtroppo l'interazione tra ormoni e cibo in Italia è nettamente sottovalutata dagli stessi addetti ai lavoriâ€.
3. Quali sono le differenze tra la dieta “ormo-chimica†e quella ormonale?
“Una dieta ormonale deve essere prescritta solo dal medico a seguito di esami specifici che abbiano evidenziato squilibri ormonali e quindi in teoria è strettamente personalizzata. Un'alimentazione biochimica della dieta “ormo-chimicaâ€, tiene conto della risposta ormonale e non necessita di esami specifici perché la fisiologica risposta ormonale è standard per tutti (eccetto appunto eventuali squilibri che solo il medico endocrinologo può accertare) ma è personalizzata tenendo conto di altri fattori: età , sesso e stile di vitaâ€.
4. La dieta ormo-chimica è diversa per un uomo e per una donna?
“Sì, e soprattutto vale per gli ormoni sessuali, ovvero testosterone nell'uomo ed estrogeni nella donna. Un calo degli estrogeni - evento tipico della menopausa - porta infatti ad avere un fisico “a melaâ€, cioè con accumulo del grasso nella parte superiore del tronco. Al contrario, più estrogeni fanno sviluppare un fisico “a peraâ€, per cui con accumulo di grasso nei fianchi, nelle cosce e nei glutei. Anche nell'uomo, con l'avanzare dell'età , diminuisce la produzione di testosterone e ciò porta all'accumulo di cellule adipose. Quest'ultime, a loro volta, favoriscono la produzione dell'enzima aromatasi, che trasforma il testosterone in estrogeni. L'aromatasi viene inibita dall'azione dello zinco e tra gli alimenti ricchi di zinco ci sono il pesce, i latticini e le uova. Tra l'altro quando si abbassa il testosterone aumenta il cortisolo in circoloâ€.
5. Quanti pasti prevede la dieta “ormo-chimica�
“Dipende dal soggetto ma normalmente dai 3 ai 5 pasti al giornoâ€.
6. Nella dieta “ormo-chimica†quanto è importante mangiare a orari prestabiliti? “È fondamentale, perché non è importante quanto mangiamo ma a che ora mangiamo. Facciamo degli esempi: la colazione andrebbe fatta tra le 7 e le 8:30/9: è l'ora migliore in cui assumere carboidrati come pane, pasta e riso perché in questa fase della giornata l'azione liposintetica e anabolica dell'insulina è contrastata dagli ormoni corticosteroidei.
Il pranzo invece andrebbe consumato tra le 12 e 13:30, mentre la cena tra le 19 e 20:30.
Tutti gli amidi alla sera vanno evitati per migliorare l'assimilazione intestinale delle proteine. Ricorrere a pasti proteici senza amidi è legato al fatto che il profilo ormonale che si instaura nelle ore serali favorisce l'utilizzo dei grassi a scopo energetico e la costruzione di massa muscolare durante la notte. In ogni pasto è importante attivare quello che io definisco “carburatore ormonale†ovvero un mix equilibrato di ormoni che come risposta possano attivare anche la dopamina e la serotonina, i neurotrasmettitori del benessereâ€.
7. Quali sono i cibi che influenzano o contrastano gli ormoni?
“Tutti i cibi possono influenzare gli ormoni, ma in linea di massima i cibi contenenti carboidrati influenzano l'insulina, quelli proteici il glucagone, quelli grassi leptina e colecistochininaâ€.
8. L'equilibrio ormonale quanto interferisce con le malattie croniche?
“La nostra condizione di benessere ottimale sta proprio nel saper ridurre al minimo la nostra infiammazione e gli ormoni sono nostri potenti alleati. Una risposta ormonale errata a seguito di un pasto crea un'alterazione della produzione ormonale inibendo in primis l'ipofisi (ghiandola che secerne diversi ormoni). Si innesca di conseguenza uno sconvolgimento metabolico che produce citochine infiammatorie e aumentano il processo di infiammazione cellulare che sta alla base di ogni disturbo e/o malattie croniche degenerative (es. diabete, cardiopatie, invecchiamento cellulare e soprattutto cerebraleâ€.
9. La dieta “ormo-chimica†può anche riequilibrare anche l'assetto ormonale?
“Lo scopo principale di un'alimentazione in chiave ormonale è il benessere e ciò si ottiene attraverso un equilibrio ormonale. Il dimagrimento è un bonus che ci regala il corpo se dobbiamo anche dimagrireâ€.
10. Quali sono gli ormoni che entrano in gioco quando parliamo di alimentazione?
Favorisce aumento di peso: insulina
è l'ormone che riduce la quantità di zuccheri presenti nel sangue dopo aver assunto carboidrati. Se prodotta in eccesso favorisce l'aumento di peso e l'infiammazione cellulare
- Favorisce il calo di peso: glucagone
è l'ormone antagonista dell'insulina, favorisce il calo di peso e si attiva mangiando proteine
- Aumenta l'accumulo addominale: cortisolo
è l'ormone dello stress e un conseguente aumento eccessivo e costante può aumentare la produzione endogena di colesterolo, responsabile di accumulo addominale del grasso
- Regolano il metabolismo: FT4 e FT3
sono gli ormoni tiroidei che hanno svariate azioni tra cui il regolamento del metabolismo energetico e influiscono sul peso corporeo (sia in aumento che in diminuzione)
- Riduce l'appetito: leptina
è l'ormone prodotto principalmente dagli adipociti, le cellule che immagazzinano il grasso. Quando si mangia, il livello di leptina nel sangue aumenta, riducendo l'appetito
- Rallenta l'appetito: colecistochinina (CCK)
è l'ormone che si attiva con l'ingestione di grassi e proteine. Fa contrarre la cistifellea e diminuire lo svuotamento gastrico (la velocità con cui lo stomaco svuota il suo contenuto nell'intestino tenue). Lo svuotamento gastrico più lento riduce l'appetito
- Aumenta il senso di fame: grelina
è l'ormone che stimola il senso di fame. Il cortisolo ad esempio aumenta anche la produzione di grelina, è per questo motivo che molte persone sotto stress mangiano in continuazione
Le informazioni di medicina e salute non sostituiscono
l'intervento del medico curante
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