Gli alimenti che fanno bene al cuore

6 categorie alimentari sono associate a benefici sulla salute cardiovascolare

È bene non farsi mancare gli alimenti appartenenti a 6 specifiche categorie per assicurare i giusti benefici al proprio cuore. Si tratta di frutta, verdura, frutta secca, legumi, pesce e latticini, tutti alimenti la cui eventuale carenza è associata a un maggior rischio di malattie cardiovascolari.
Uno studio pubblicato su European Heart Journal ha sviluppato un sistema di punteggio per la dieta sana partendo dai dati emersi dallo studio Pure (Prospective Urban Rural Epidemiology), le cui conclusioni indicano di consumare ogni giorno:

- 2-3 porzioni di frutta,
- 2-3 porzioni di verdura,
- 1 manciata di noci,
- 2 porzioni di latticini;

e ogni settimana:
- 3-4 porzioni di legumi,
- 2-3 porzioni di pesce.

Il punteggio è stato applicato sui partecipanti ad altri 5 studi, per un totale di 245.000 volontari. Dai risultati emerge che chi consuma una quantità maggiore di frutta, verdura, noci, legumi e una moderata quantità di pesce e latticini avrebbe un minor rischio di malattie cardiovascolari e di mortalità.
Nello specifico, le persone con un punteggio Pure superiore del 20 per cento presentavano un rischio di eventi maggiori cardiovascolari inferiori del 6 per cento e un rischio di morte nello stesso periodo inferiore dell'8 per cento.
«È giusto enfatizzare il valore della varietà alimentare: è l'unica variabile che garantisce l'apporto dei nutrienti che già conosciamo, ma anche di possibili nutrienti benefici che ancora non conosciamo», spiega Stefano Erzegovesi, medico nutrizionista e psichiatra, esperto in nutrizione preventiva e disturbi alimentari. «Lo studio non si focalizza sul concetto “diminuite i cibi che fanno male”, ma incoraggia un approccio tipo “aumentate quelli che fanno bene”».
L'aspetto originale dello studio è il suggerimento sul consumo di latticini, finora associati a un aumento del rischio cardiovascolare e che sembrerebbero invece avere effetti neutri o addirittura benefici.
«Nello studio la loro definizione è troppo ampia, include tutti i prodotti lattiero-caseari, come latte, yogurt e formaggio, e le bevande di soia fortificate. È diverso, in termini di contenuto di nutrienti e di grassi saturi, mangiare 40 grammi di formaggio fresco o 40 grammi di formaggio stagionato», prosegue l'esperto. «È bene, in attesa di altre ricerche, rimanere cauti circa il consumo di quantità troppo generose di alimenti ricchi di grassi saturi e quindi, oltre ai latticini, di carni rosse e lavorate e di uova intere».

06/09/2023 09:29:38 Andrea Sperelli


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