Bellezza, cosa sapere prima di rifarsi il naso

Interventi meno invasivi e tempi di recupero più brevi

È il quinto intervento di chirurgia plastica più praticato in Italia (dati ISAPS) ed è anche uno di quelli che non si possono nascondere, visto che riguarda uno dei tratti principali del volto. La rinoplastica, una delle operazioni più desiderate e anche più temute, da qualche anno è cambiata, in meglio, per i pazienti.
“L'intervento estetico per il naso ha fatto importanti progressi, con benefici per i pazienti che vogliono ridefinire il profilo e magari migliorare contestualmente la funzionalità respiratoria - spiega il professor Raffaele Rauso, vicepresidente FIME Federazione Italiana Medici Estetici, e già professore all'Università Vanvitelli di Napoli -. Resta invariato un aspetto, ossia l'importanza di rivolgersi a professionisti preparati, per avere una corretta diagnosi, evitare complicazioni, risultati non adatti per il proprio viso e interventi secondari”.
Una tecnica che sta avendo molto successo negli ultimi anni è la Preservation Rhinoplasty, la rinoplastica preservativa, che consente di ottenere risultati estetici naturali e migliorare la funzionalità respiratoria, come spiega il prof. Rauso: “La Preservation Rhinoplasty si differenzia dall'approccio tradizionale in quanto preserva le strutture nasali esistenti del dorso, anziché rimuoverle e ricostruirle completamente, come avviene per la rinoplastica strutturale. È una tecnica che risale agli anni 60, ma solo negli ultimi anni è diventata popolare: il chirurgo interviene dal basso per ridurre il dorso del naso, rimuovendo osso e cartilagine, anziché dalla parte superiore come avviene con l'intervento tradizionale. In questo modo si mantiene l'integrità anatomica della struttura nasale, minimizzando così il rischio di complicazioni e ottimizzando i risultati estetici”.

Ecco quello che c'è da sapere sulla rinoplastica:

- Il naso da Barbie non è per tutti. In questo periodo, la maggior parte delle richieste dei pazienti è il cosiddetto “barbie nose”, il nasino ispirato alla celebre bambola, con la punta piccola, rivolta all'insù: una scelta che non è per tutti. Per questo è bene rivolgersi a un medico capace di eseguire diversi tipi di interventi e in grado di consigliare alla paziente quello più adatto per il proprio volto. “Non è il paziente che decide il naso o la tecnica con cui sarà operato: sono aspetti che si valutano insieme con il chirurgo, dopo una visita accurata - spiega il professor Rauso -. Il naso non è un vestito, che si sceglie in base alla moda del momento e si cambia la stagione successiva. Questo concetto purtroppo non è sempre chiaro ai pazienti, che arrivano chiedendo un preciso tipo di naso: pur piacendo sugli altri, non è detto che sia il più adatto al nostro viso. Deve essere il chirurgo specialista a indicare il tipo di intervento da eseguire per ottenere il risultato migliore”.
- Scordatevi i tamponi. Uno dei più grandi timori di chi una volta voleva sottoporsi alla rinoplastica sono i tamponi che si applicavano nel post-operatorio: “Ora non si utilizzano più e anche i tempi di recupero sono ridotti - afferma Rauso -. In particolare, con la Preservation Rhinoplasty, che comporta minor trauma alle strutture nasali, il periodo di recupero post-operatorio tende a essere più breve rispetto agli approcci tradizionali in quanto il gonfiore della piramide nasale, già nel postoperatorio, è praticamente assente. I pazienti possono tornare alle loro attività quotidiane più rapidamente: dopo l'operazione bastano 48 per riprendere la vita sociale e in poche settimane il risultato è esteticamente definitivo, anche se può restare duro al tatto o può perdere sensibilità. Tali condizioni richiedono poi mesi per la risoluzione”.
- E se il risultato è artificiale? Con la rinoplastica preservativa, che preserva appunto le strutture nasali, l'aspetto finale dopo l'intervento risulta estremamente naturale fin da subito. “Si considera la struttura del volto e si cerca l'aspetto che rende più armonioso l'aspetto, senza stravolgere e senza emulare risultati non adatti” afferma il professore.
- Migliora anche la respirazione. Con l'intervento di rinoplastica è possibile intervenire contestualmente anche sulla funzionalità respiratoria, risolvendo problemi. In questo modo si migliora sia l'estetica che la funzionalità del naso. “Nella Preservation Rhinoplasty è possibile agire sia sulla parte alta che su quella bassa del setto, senza intaccare il dorso, in questo modo le strutture nasali “buone” vengono preservate e contestualmente è possibile lavorare sul setto per migliorare la respirazione post-operatoria”, dice il vicepresidente FIME.
- Un intervento complesso. Se non eseguita correttamente, la rinoplastica può causare problemi di respirazione. “Nel caso della rinoplastica tradizionale, è necessario ricostruire le strutture nasali, mentre la Preservation Rhinoplasty richiede una maggiore precisione e abilità chirurgica rispetto agli approcci tradizionali. In particolare, se non c'è stabilità della piramide nasale, si rischia di avere una recidiva del gibbo nasale”, conclude il chirurgo plastico.

28/06/2023 09:12:48 Andrea Sperelli


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