Gli effetti benefici del sole sui capelli

Un'esposizione esagerata li rovina, ma a piccole dosi è importante

I capelli risentono di un'eccessiva esposizione ai raggi ultravioletti, eppure soffrono in silenzio. A differenza della pelle, che si arrossa se non viene protetta adeguatamente dai raggi solari, i capelli infatti non inviano alcun segnale di patimento, dunque non possono scottarsi. La causa è riconducibile alla mancanza di cellule sensoriali. I danni sui capelli causati dall'incauta esposizione, invece, si notano a distanza di tempo, quando diventano secchi, sfibrati e hanno cambiato colore. Non solo, in autunno, si può verificare anche una loro abbondante caduta. Ciò è determinato dall'aumento di fenomeni di ossidazione delle cellule dell'organismo causati proprio dai raggi UV. Questi eventi incrementano la produzione dei radicali liberi, i maggiori responsabili dell'invecchiamento e del danneggiamento delle nostre chiome così come della pelle.
Il sole sui capelli, quindi, è un tabù? “Certamente no: tutt'altro - come afferma Angelo Labrozzi, farmacista, fondatore del Metodo Dottor Di Nardo Tecnica Tricologica - in quantità non eccessiva e con le giuste precauzioni, fa bene. Il sole infatti stimola le cellule epiteliali, note per essere altamente sensibili e attive ai raggi solari UV, che aiutano la crescita e ne proteggono la caduta, dal momento che la luce solare consente la produzione di Vitamina D, indispensabile per il benessere di tutto l'organismo, compresi i capelli. Rinunciare completamente al sole è controproducente, ma per godere dei suoi vantaggi, è necessario comportarsi nel modo giusto. All'arrivo della bella stagione, occorre coccolare i capelli molto di più di quanto si è soliti fare nel resto dell'anno, proteggendoli adeguatamente così da stare al sole senza preoccupazioni, mantenendo la chioma sana e splendente. La regola vale per tutti, non solo chi ha problemi specifici di dermatiti, irritazioni o alopecia, che potrebbero peggiorare proprio a causa di un'incauta esposizione al sole”.
In sostanza, che i capelli siano lunghi, corti, ricci o lisci, quando ci si espone al sole, al mare così come in montagna, la nostra capigliatura necessita di cure dalle radici alle punte, altrimenti le sue fibre rischiano di distruggersi, aumentano le doppie punte, e il colore naturale perde la sua lucentezza e sbiadisce.
“L'azione del sole prosciuga le riserve idriche dei capelli e li rende secchi, fragili e aumenta il rischio che si spezzino - spiega Labrozzi - per di più, se la chioma è bagnata diviene più porosa e i raggi UV hanno modo di penetrare più in profondità con un effetto inaridente e sfibrante. Nei casi peggiori, si percepiscono i capelli come paglia. Avere particolare cura delle punte perché subiscono maggiori sfregamenti e hanno un apporto ridotto di nutrienti rispetto alle radici. L'azione dei raggi UV induce a un processo di scolorimento dei capelli, poiché incide sui pigmenti di eumelanina e fenomelanina contenuti nei capelli. Questi pigmenti sono responsabili delle tonalità dei capelli e sono molto vulnerabili ai raggi UV, specie per quelli rossi e biondi. I primi sottoposti a irraggiamento sbiadiscono. I secondi tendono a ingiallire. Reazioni che si intensificano se, all'azione dei raggi ultravioletti, si associa l'aggressione di salsedine e cloro. L'innalzamento della temperatura determina inoltre un aumento fisiologico della sudorazione, causando una variazione del PH del cuoio capelluto con conseguente irritazione e comparsa di forfora. Mentre le radici possono subire micro-infiammazioni”.
Particolare attenzione andrebbe seguita da chi utilizza tinte o trattamenti con decolorazioni. In questi casi i capelli sono molto più fragili e subiscono maggiormente i danni causati dall'ossidazione. Dunque, qual è la regola fondamentale per proteggere i capelli dai danni provocati dalle radiazioni solari, contrastare i processi di degenerazione ed evitare fenomeni di abbondante caduta autunnale?
“Utilizzare quotidianamente un protettivo specifico per capelli, da applicare dalle radici alle punte”, afferma Labrozzi. “Devono essere prodotti naturali, realizzati artigianalmente in laboratori autorizzati dal Ministero della Salute, con principi attivi puri e di altissima qualità, privi di sostanze dannose come parabeni, solfati e siliconi, che possono irritare il cuoio capelluto, ostruire i follicoli piliferi e danneggiare, a lungo termine, i capelli. La migliore protezione specifica per capelli è composta da una miscela di oli naturali che può essere applicata anche sulla pelle, agendo come un efficace anti-age. Nella miscela di oli devono essere presenti, ad esempio, principi attivi di estratto di melograno, estratto liposol di carota, vitamina E, olio di ribes nero, olio di canapa, olio di nocciolo di Albicocca, estratto liposolubile di Aloe. Quest'ultimo, in particolar modo, stimola la ricrescita dei capelli, riequilibra, nutre, contrasta la caduta e purifica il cuoio capelluto, agendo come fungicida e antibatterico”.
È buona regola, inoltre, osservare una routine quotidiana che protegga i capelli dall'aggressione dei raggi solari. Evitare l'utilizzo di shampoo aggressivi, phon caldo, spazzole elettriche o piastre stiranti, così come frequenti permanenti e tinture, che possono aggravare lo stress della capigliatura. L'esperto consiglia inoltre di bere abbondante acqua, curare l'alimentazione incrementando l'apporto di proteine, vitamine e sali minerali, indispensabili per il benessere dei capelli, e indossare, quando si è al sole, un cappello.

27/06/2023 09:29:36 Andrea Sperelli


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