All'acne non si sfugge, o perlomeno ai suoi batteri. Sulla pelle di ognuno di noi vivono infatti quei ceppi batterici alla base del disturbo, ma solo alcune persone si ritrovano poi realmente a combattere con i brufoli.
Una ricerca dell'Università della California con sede a Los Angeles si è dedicata allo studio delle ragioni per cui l'acne si sviluppa solo in alcuni soggetti, scoprendo che gli stessi batteri responsabili della patologia possiedono anche ceppi “buoni” che svolgono il lavoro opposto.
Lo studio, pubblicato sul Journal of Investigative Dermatology, potrebbe consentire la messa a punto di nuove terapie preventive per tutti quei soggetti che non sanno più a che santo votarsi per avere una pelle finalmente libera dai fastidiosi e antiestetici brufoli.
David Geffen, coordinatore dello studio, spiega: “non tutti i batteri acneici innescano i brufoli, ci sono ceppi che potrebbero anche aiutare la pelle a mantenersi in salute. Abbiamo scoperto che un ceppo di Propionibacterium acnes [il batterio responsabile della patologia, ndr] è comune nelle pelli sane e viene trovato di rado nelle pelli acneiche. Crediamo che questo ceppo contenga un meccanismo naturale di difesa contro le infezioni della pelle e potrebbe essere incrementato usando semplicemente una crema o una lozione''.
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