Le abitudini che riguardano il sonno influenzano anche la nostra alimentazione. Uno studio dell'Università di Firenze svela infatti che le persone con un cronotipo serotino - cioè quelle che preferiscono restare sveglie fino a tardi e sono più attive nella seconda parte della giornata - hanno abitudini alimentari peggiori rispetto a quelle con cronotipo mattutino.
La ricerca, guidata da Sofia Lotti, ha indagato il ruolo del cronotipo sulla composizione corporea, sulle abitudini alimentari e sui parametri di rischio cardiometabolico su un campione di 51 soggetti sovrappeso e obesi, reclutati presso l'unità di nutrizione clinica dell'Aou Careggi di Firenze da marzo ad aprile 2023. Il campione era composto per il 71% da donne e per il 29% da uomini, età media di 50,3 ± 13,5 anni. È risultato che il 26% dei partecipanti aveva un cronotipo serotino, il 74% mattutino.
L'analisi delle abitudini alimentari ha mostrato che i soggetti con cronotipo serotino consumavano molte più calorie giornaliere rispetto ai mattutini e che la distribuzione calorica dei pasti cambiava a seconda della preferenza circadiana, con i serotini che consumano significativamente più calorie a pranzo e a cena.
I soggetti che si svegliano tardi hanno riferito di seguire una dieta molto più ricca di carboidrati e grassi, soprattutto a causa del consumo di bevande zuccherate, cibi da fast food e dolci. Inoltre, tendono a consumare tutti i pasti in ritardo rispetto ai mattutini.
"In conclusione, nonostante non siano emerse differenze significative per la composizione corporea tra i diversi cronotipi, i risultati dello studio hanno associato i soggetti serotini a peggiori abitudini alimentari sia in termini di qualità dietetica che in termini di timing dei pasti, assumendo più calorie totali giornaliere, grassi e carboidrati, e consumando i pasti a orari tardivi. Inoltre, i soggetti serotini hanno riportato livelli ematici più bassi di acido folico e vitamina B12".
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