Melanoma, l'alimentazione che aiuta

La prevenzione passa anche dal regime alimentare seguito

Il melanoma è uno dei tumori più aggressivi e pericolosi, e nell'ultimo anno ha registrato un incremento del 7% di casi sia tra gli uomini che tra le donne. Quando si pensa a come proteggere la pelle affinché sia sempre integra e sana, l'attenzione è rivolta soprattutto alla foto-protezione e all'uso di creme solari, da applicare sia d'inverno che d'estate. Ma in realtà anche l'alimentazione gioca un ruolo fondamentale nella prevenzione perché, nutrendoci bene e scegliendo i giusti alimenti e le giuste combinazioni, la pelle può trarne enorme vantaggio e, se danneggiata, si può ricreare una barriera integra contro patogeni e sostanze nocive.
Alcune ricerche dimostrano come la dieta può influenzare il rischio di melanoma a livello cellulare, intensificando la morte delle cellule indotta da UV (apoptosi), oppure aumentando la fotosensibilità: uno stile di vita alimentare rivolto all'assunzione privilegiata di alcuni alimenti rappresenta il modello migliore per la prevenzione.
A sostenerlo è la dott.ssa Ilenia Grieco, esperta nutrizionista e Private Nutrinionist: un nuovo approccio nutrizionale che mira a creare percorsi tailor made e quotidianamente dedicati, affinché il paziente crei una buona relazione con il cibo e abbia consapevolezza di ciò che mangia, in tutti i momenti della sua quotidianità e con un occhio attento a tutti gli aspetti della sua salute.
«La pelle si rinforza anche dall'interno, introducendo alimenti ricchi di antiossidanti e antinfiammatori naturali. Questo tipo di alimentazione consente di ridurre i livelli di citochine, proteine di piccole dimensioni che vengono prodotte dal sistema immunitario in presenza di uno stato infiammatorio, spesso cronico e silente. Ci sono studi che affermano l'efficacia dell'oleaceina contenuta nell'olio extravergine di oliva, grazie soprattutto alla capacità dei polifenoli di interagire con pathways del segnale intracellulare, modulando l'attività di fattori di trascrizione e, quindi, l'espressione genica», afferma la dott.ssa Grieco.
«Un ruolo importante lo gioca il microbiota intestinale. La sua composizione infatti può modulare la risposta all'immunoterapia anti-PD-1 (anti-programmed cell death 1 protein). Quindi i pazienti con melanoma che consumano una dieta ad alto contenuto di fibre alimentari, ricca di verdure, legumi e cereali integrali, possono avere una migliore risposta al trattamento con immunoterapia», continua la nutrizionista.
Ma cosa fare per preservare al meglio la pelle anche a tavola?
Secondo la nutrizionista, tra i micronutrienti più “sfiammanti” ci sono le vitamine e i sali minerali:

- Vitamina C: contenuta in fragole, agrumi, cachi, ribes, asparagi, broccoli, vegetali a foglia verde, è importante per la crescita e riparazione di tessuti, protegge dai dannosi effetti dell'inquinamento atmosferico. Protegge dalla foto ossidazione dovuta ai raggi ultravioletti ed è essenziale per la sintesi del collagene.

- Vitamina A: potente antiossidante contenuto in uova, latte, derivati, fegato, carote, zucca, pomodori, patate dolci, spinaci, albicocche, contengono beta carotene che permette il completo sviluppo dello strato corneo dell'epidermide, fronteggia gli effetti degli UVB, mantiene la pelle elastica e favorisce la produzione di melanina.

- Vitamina PP: favorisce il rinnovamento delle cellule di pelle e mucose e contenuta in cereali non raffinati, carne, pesce vegetali, frutta secca.

- Zinco: il 6% si trova nell'epidermide e nel derma. Partecipa a sintesi di collagene ed elastina. È contenuto in manzo, maiale, lievito di birra, uova, semi di zucca.

- Rame: antiox contenuto nelle frattaglie, cereali, fave, frutta secca, gamberetti, frutti di mare. È prezioso nel salvaguardare le strutture cutanee dai danni indotti dalle specie reattive dell'ossigeno e nella formazione del tessuto connettivo.

- Omega 3: pesce azzurro, semi di lino, frutta secca. Proteggono integrità della cute formando un filtro idro lipidico, che previene la perdita di acqua e di conseguenza la secchezza della cute.

Le catechine sono un gruppo di sostanze antiossidanti appartenenti alla categoria dei flavonoidi. Sono composti naturalmente presenti nel tè, cacao e frutta fresca. Sono particolarmente presenti nel tè verde, e tra questi l'epigallocatechine-3-gallato (EGCG) è quella maggiormente presente e responsabile del potenziale antitumorale di questa bevanda.
Da evitare sono gli alimenti ad alto indice glicemico come dolci, bevande zuccherate e farinacei, come pane, pasta, cracker e affini, soprattutto nella versione bianca e non integrale. Insieme a quelli con elevato contenuto di grassi saturi (come la carne rossa, soprattutto se trasformata) e all'alcol. Tutto questo deve essere correlato al mantenimento del giusto peso corporeo, perché sovrappeso e obesità innescano nell'organismo un processo di infiammazione cronica. Proprio quella che bisogna evitare.
Anche per quanto riguarda le vitamine citate prima, non bisogna eccedere nelle dosi perché un accumulo può essere dannoso, e non è consigliato abusare di integratori perché l'accumulo potrebbe risultare tossico. Alte dosi di supplementazioni vitaminiche non sono raccomandate per la prevenzione del cancro, e non hanno effetto protettivo sul rischio dei tumori cutanei.

Un esempio di menù e gli abbinamenti consigliati:

Colazione: macedonia di frutti rossi con succo di limone + avocado + tè verde

Spuntino metà mattina: 1 kiwi gold + mandorle con cuticola

Pranzo: insalata di sedano bianco, carote e semi di zucca + riso integrale con asparagi e pomodorini gialli

Spuntino metà pomeriggio: estratto di carote, finocchio e zenzero

Cena: pesce di media pezzatura (preferibilmente pescato e non allevato) al forno + broccoli croccanti in padella con mandorle e zenzero.

12/05/2023 09:20:59 Andrea Sperelli


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