Uno studio su modello murino ha fatto finalmente chiarezza sul fenomeno fisiologico dei capelli grigi in età avanzata. In alcuni casi, in realtà, i capelli ingrigiscono già in giovane età, ma nella norma è a cominciare dai 40-50 anni che il colore naturale della nostra chioma viene meno.
Per tentare di spiegare il fenomeno, un gruppo di ricercatori della New York University Grossman School of Medicine ha pubblicato uno studio su Nature.
La ricerca, guidata dalla prof.ssa Mayumi Ito, ha scoperto che con il passare del tempo le cellule staminali dei melanociti perdono la loro capacità di spostarsi avanti e indietro fra i diversi compartimenti del follicolo pilifero.
Ne consegue un'imperfetta maturazione delle cellule e di conseguenza la mancata colorazione dei capelli. I melanociti, infatti, sono preposti alla pigmentazione non solo della pelle, ma anche dei capelli. Sul cuoio capelluto, le staminali dei melanociti si muovono fra i diversi compartimenti del follicolo pilifero esponendosi così a livelli diversi di segnali biochimici che ne influenzano la maturazione, raggiunta la quale sono in grado di produrre i pigmenti che determinano la colorazione dei capelli. Oltre a muoversi nello spazio, le cellule attraversano anche varie fasi di maturazione, ovvero invecchiano e ringiovaniscono in continuazione, un meccanismo mai osservato in altre cellule staminali autorigenerative, che procedono invece in un'unica direzione di maturazione.
Grazie a tecniche di visualizzazione 3D in vivo e al sequenziamento dell'Rna, i ricercatori hanno potuto scoprire che le staminali dei melanociti tendono a rimanere intrappolate in un singolo compartimento, soprattutto nel rigonfiamento del follicolo pilifero, man mano che i capelli cadono e ricrescono.
Con l'avanzare dell'età, cioè, le cellule smettono di spostarsi e iniziano ad accumularsi all'interno del rigonfiamento del follicolo. Ciò ne causa una non perfetta maturazione e l'impossibilità di ritornare nel compartimento germinale, dove riceverebbero di nuovo lo stimolo alla maturazione.
“È la perdita della funzione camaleontica delle cellule staminali dei melanociti che può essere responsabile dell'ingrigimento e della perdita di colore dei capelli”, spiega Ito. “Questi risultati suggeriscono che la motilità e la differenziazione reversibile delle cellule staminali dei melanociti sono fondamentali per mantenere i capelli sani e colorati”.
È presumibile che ciò avvenga anche sugli esseri umani, come spiega Qi Sun, altro autore dello studio: “Se così fosse, si tratterebbe di un potenziale percorso per invertire o prevenire l'ingrigimento dei capelli umani, aiutando le cellule inceppate a spostarsi nuovamente tra i compartimenti del follicolo pilifero in via di sviluppo”.
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