Il luogo comune secondo cui alla fatidica soglia dei 50 anni si fa prepotente il desiderio di sentirsi ancora giovani, testimoniato dal ricorso alla chirurgia estetica e dall'acquisto di macchine sportive, rimane appunto un luogo comune.
Secondo una ricerca della Brandeis University di Waltham, negli Stati Uniti, diretta da Margie Lachman, infatti, meno di 1 persona su 5 soffrirebbe della cosiddetta crisi di mezza età .
«La mezza età coincide con un periodo di bilanci fra guadagni e perdite esistenziali, ma soprattutto ha un ruolo centrale nell'esistenza perché è una fase di cerniera fra le generazioni», dice Lachman. «Per molti è un momento ricco di opportunità , guadagni, soddisfazioni; i problemi si hanno quando il carico delle responsabilità , tipico di questo periodo, si fa eccessivo, e con i cambiamenti in atto nella società capita sempre più spesso: anziché soffrire per la sindrome del nido vuoto oggi si sostengono figli già grandi, mentre si accudiscono genitori anziani e si affronta l'insicurezza lavorativa. Tutti fattori che rendono più timorosi del futuro».
Al di là degli aspetti più evidenti - le piccole follie degli acquisti improvvidi e degli interventi estetici - la crisi può influenzare lo stato di salute, alimentando una condizione di stress psicologico e incidendo negativamente sul sonno e sulla probabilità di malattie cardiometaboliche.
Nelle donne c'è un fenomeno fisiologico che funge da spartiacque ben preciso, la menopausa. In media, infatti, la menopausa si verifica attorno ai 50 anni, in una fase in cui non si è ancora anziane, ma non c'è più la possibilità di fare figli.
Rossella Nappi, ginecologa e sessuologa dell'Ircss San Matteo di Pavia, spiega al Corriere della Sera: «La menopausa è un portale che apre su altri scenari non per forza negativi. La menopausa è la metà , non la fine della vita, perciò può essere l'occasione per fare un bilancio dell'esperienza personale e lavorativa, per iniziare a prendersi più cura di sé stesse. Va vissuta come un nuovo inizio, una opportunità : il corpo cambia e deve trovare un nuovo equilibrio, riuscirci è possibile e doveroso perché oggi le donne a 50 anni sono attive, lavorano, in più con lo slittamento in avanti dell'età della gravidanza spesso hanno anche figli relativamente piccoli».
Per gli uomini la questione è più complessa, anche perché la capacità riproduttiva, seppure in calo, non si estingue. «A partire dai 40 anni i testicoli però producono sempre meno testosterone, con un calo di circa l'1% annuo», precisa Alessandro Palmieri, presidente della Società Italiana di Andrologia. «Intorno ai 50 e ancor più ai 60 anni e oltre, la quantità può essere così bassa da provocare sintomi di un vero e proprio climaterio al maschile, fra cui calo del desiderio, disturbi del sonno e dell'umore, aumento del grasso addominale e riduzione del volume dei testicoli. Non c'è però un'età fissa in cui accade, né tutti per forza hanno disturbi; per salvaguardare il più possibile la produzione di testosterone, nella mezza età e oltre, serve uno stile di vita sano senza alcol, fumo e droghe che danneggiano la funzione dei testicoli, ma anche l'esercizio fisico moderato e costante e un'attività sessuale regolare».
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