Inquietante la scoperta dei ricercatori dell'Università di Uppsala presentata all'ultimo congresso dello European College of Neuropsychopharmacology. Lo studio svedese mostra infatti che basta una sola sigaretta per bloccare la produzione di estrogeni nel cervello di una donna, scoperta con potenziali ripercussioni sulla fertilità femminile.
Lavorando con 10 volontarie, i ricercatori hanno verificato la produzione di estrogeni dopo l'assunzione per via nasale di una dose di nicotina equivalente al contenuto di una sigaretta. Per farlo, hanno utilizzato un tracciante somministrato tramite iniezione.
«Per la prima volta siamo riusciti a verificare i meccanismi che portano alla cessazione della produzione di ormoni estrogeni nel cervello femminile», ha spiegato Erika Comasco, a capo della ricerca svedese. «Ci ha sorpreso vedere che venivano innescati anche dalla dose di nicotina contenuta in una sola sigaretta, dimostrando così quanto sia potente l'effetto del fumo a livello cerebrale. È un lavoro preliminare, un primo passo, non siamo ancora certi di quali possano essere le conseguenze a livello comportamentale o cognitivo - ha specificato la neuroscienziata - ma è evidente che la nicotina agisce anche in quest'area del cervello, suscettibile alle sostanze che creano dipendenza, come la nicotina. Vogliamo ora capire se ci possa essere un legame fra il fumo e le funzioni riproduttive».
Gli estrogeni sono ormoni sessuali femminili, prodotti in trascurabili quantità anche dagli uomini. Hanno il compito di regolare le mestruazioni e consentire la gravidanza e la fecondazione. Inoltre, stimolano l'aumento delle lipoproteine ad alta densità (l'Hdl per intenderci) e la sintesi dei trigliceridi, proteggendo le pareti vasali dal danno arteriosclerotico. È probabilmente per questo motivo che le donne, almeno fino alla menopausa, mostrano un rischio di malattie cardiovascolari inferiore rispetto agli uomini. Gli estrogeni hanno anche il compito di regolare molte funzioni cerebrali, fra cui la memoria e l'attenzione. Riducono anche il rischio di osteoporosi.
«Si tratta di uno studio preliminare che si inserisce nell'ambito della medicina di genere, evidenziando importanti differenze tra uomini e donne relativamente agli effetti cerebrali della nicotina», commenta Valentina Di Mattei, professore associato presso le Facoltà di Psicologia e Medicina dell'Università Vita-Salute San Raffaele. «L'ipotesi va approfondita ma dal punto di vista preventivo evidenzia il peso di singoli gesti come il fumo di una sigaretta».
«È una ricerca che ha coinvolto un numero molto piccolo di partecipanti, per cui ovviamente servono molte conferme - conclude Di Mattei, responsabile Servizio di Psicologia Clinica della Salute all'Ospedale San Raffaele -. Un messaggio è però utile fin da ora: gli effetti della nicotina sul cervello sono numerosi e possono aggiungersene di nuovi. Il fumo crea tantissimi danni al nostro corpo ed è responsabile certo di oltre 40 malattie, che provocano migliaia di morti ogni anno. La nicotina è una vera e propria droga. È questo il motivo per cui iniziare a fumare è molto più facile che smettere, ma chiedendo aiuto (per esempio agli esperti dei centri Antifumo) è più semplice».
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