La giusta attività fisica ha l'effetto di migliorare l'efficacia del vaccino anti-Covid e di ridurre il rischio di infezione da Sars-CoV-2. A dirlo è un nuovo studio pubblicato sul British Journal of Sports Medicine da un team composto da ricercatori delle Università di Durban, Johannesburg e Pretoria, in Sud Africa.
Gli autori hanno coinvolto nello studio quasi 200.000 adulti, suddividendoli in due categorie. La prima per tenere conto dello stato immunitario: vaccinati o no. La seconda per stratificare l'attitudine a fare sport: meno di un'ora, tra 60 e 150 minuti, più di 150 minuti alla settimana.
I soggetti, operatori sanitari o semplici cittadini, erano stati scelti in quanto disponevano dei dati derivanti da dispositivi di tracking indossati nei 2 anni precedenti.
Incrociando i dati di infezioni e ricoveri con quelli relativi alla pratica sportiva, i ricercatori sono arrivati alla conclusione che allenarsi dopo la vaccinazione sembra avere un effetto positivo sulla risposta immunitaria indotta dalla profilassi.
L'effetto sarebbe dose-dipendente: il rischio infatti cala del 60, del 72 e dell'86 per cento rispettivamente nei tre gruppi considerati, che svolgevano da meno di 60 a oltre 150 minuti di sport alla settimana.
Secondo gli autori, alla base dell'effetto vi sarebbero una sorveglianza più selettiva adottata dai linfociti T e l'eventuale presenza di fattori psicosociali. A cui aggiungere anche la maggiore funzionalità dei mitocondri che si riscontra tra gli sportivi: con benefici che ricadrebbero anche sull'efficacia della risposta immunitaria.
"Le nostre conclusioni confermano la validità delle raccomandazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità”, spiegano i ricercatori. “Fare da 150 a 300 minuti di attività fisica moderata ogni settimana previene la comparsa di diverse malattie gravi, anche di origine infettiva. La pratica sportiva andrebbe incoraggiata anche per questo, in quanto in grado di ridurre il rischio di comparsa di forme gravi di Covid-19".
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