Come noto, sono relativamente pochi nel mondo i casi di Covid-19 nella fascia d'età 0-17 anni in rapporto a ciò che si verifica fra gli adulti. Bambini e ragazzi rappresentano ad esempio il 22% della popolazione statunitense, ma soltanto il 7,3% di tutti i casi di Covid-19 riguarda questa fascia d'età .
Peraltro, l'incidenza di infezioni da Sars-CoV-2 nei bambini è molto incerta, dal momento che la priorità nell'effettuare i test è stata data agli adulti e a chi in genere mostrava sintomi, mentre spesso i bambini risultano asintomatici o quasi. A confermarlo sono i tassi di ospedalizzazione dei bambini, significativamente più bassi di quelli degli adulti.
Sintomi e gravità di Covid-19 fra i bambini
Il periodo di incubazione di Sars-CoV-2 sembra lo stesso per bambini e adulti, fra i 2 e i 14 giorni con una media di 6 giorni. Fra i sintomi principali sperimentati dai più giovani ci sono:
- Febbre
- Spossatezza
- Mal di testa
- Mialgia
- Tosse
- Congestione nasale
- Perdita di gusto e olfatto
- Mal di gola
- Difficoltà respiratorie
- Dolore addominale
- Diarrea
- Nausea e vomito
- Mancanza di appetito
I bambini contagiati possono presentare molti di questi sintomi aspecifici, ne possono avere pochi - ad esempio solo sintomi a carico dell'apparato respiratorio o gastrointestinali - o essere del tutto asintomatici. I sintomi più comuni restano comunque tosse e febbre.
I dati indicano che almeno il 45% delle infezioni pediatriche sono asintomatiche. I sintomi di Covid-19 fra i bambini sono simili a quelli di altre infezioni come l'influenza o le faringiti da streptococco. La mancanza di specificità dei sintomi e la significativa proporzione di infezioni asintomatiche rendono particolarmente difficile uno screening basato sui sintomi per l'individuazione di Sars-CoV-2 nei bambini.
Gravità della malattia
I bambini colpiti da Sars-CoV-2 sviluppano con meno frequenza un'evoluzione pericolosa dell'infezione rispetto agli adulti, ma una volta sviluppata la malattia - Covid-19 - mostrano lo stesso rischio di complicazioni degli adulti. Il tasso di ospedalizzazione è basso (8 per 100.000 persone) paragonato a quello degli adulti (164,5 per 100.000), ma fra i bambini ospedalizzati 1 su 3 finisce in terapia intensiva, la stessa percentuale degli adulti.
Nella maggior parte dei casi, i bambini che hanno sviluppato la malattia mostrano problemi di salute pregressi. Le condizioni più pericolose sembrano essere quelle di natura genetica, neurologica o cardiaca. Apparentemente, sembra si possano escludere da questo elenco i bambini affetti da cancro.
Come gli adulti, anche i bambini colpiti da Covid-19 possono sviluppare difficoltà respiratorie, miocarditi, insufficienza renale acuta. Sono stati registrati casi di una sindrome infiammatoria multisistemica specifica che all'inizio è stata scambiata per la sindrome di Kawasaki.
I bambini in età scolare dovrebbero essere sottoposti a tampone in via prioritaria se hanno:
1) Segni o sintomi di Covid-19 e
- Contatto ravvicinato (meno di un metro per almeno 15 minuti) con una persona con infezione da Sars-CoV-2 probabile o confermata
- Maggiori probabilità di esposizione al virus (che includono la permanenza in una comunità con tassi di trasmissione del virus superiori alla media)
2) Nessun sintomo ma hanno avuto contatti ravvicinati (meno di un metro per almeno 15 minuti) con una persona con infezione da Sars-CoV-2 probabile o confermata
Al momento non esistono farmaci specifici per il trattamento di Covid-19. Le cure rimangono di supporto e includono prevenzione e gestione di eventuali complicanze. In alcuni casi è previsto l'uso compassionevole del farmaco remdesivir, anche se efficacia e sicurezza del farmaco non sono state valutate nei bambini. I dati inoltre suggeriscono l'efficacia di desametasone per i bambini che mostrano problemi respiratori o sono già sottoposti a ventilazione meccanica.
Tutti i neonati dovrebbero essere visitati dopo le dimissioni ospedaliere. La visita dovrebbe essere fatta di persona, anche durante la pandemia, per valutare l'alimentazione e la crescita, il grado di idratazione e l'eventuale presenza di ittero.
Le strutture sanitarie devono assicurarsi la messa in campo di procedure per la prevenzione dell'infezione e la riduzione delle probabilità di esposizione a Sars-CoV-2 fra gli operatori sanitari, i pazienti e le loro famiglie.
Chiunque si occupi dei bambini dovrebbe far proprie le principali misure di prevenzione, come il lavaggio frequente delle mani, il distanziamento sociale e l'uso di mascherine protettive.
I pediatri devono continuare a utilizzare strategie di prevenzione dell'infezione, fra cui:
- Programmazione di visite a bambini malati e bambini sani in differenti momenti della giornata
- Evitare assembramenti nelle sale d'attesa, chiedendo ai pazienti di rimanere fuori fino al momento in cui vengono chiamati per l'appuntamento
- Prendere in considerazione la telemedicina per le visite che non prevedono vaccinazioni o non richiedono un esame fisico del paziente.
Le informazioni di medicina e salute non sostituiscono
l'intervento del medico curante
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