Gli anticorpi monoclonali anti-Cgrp sono efficaci nel ridurre gli episodi di emicrania nei soggetti che ne soffrono in maniera cronica e frequentemente, cioè almeno 15 giorni al mese.
Gli autori dello studio Pearl, a cui partecipa anche l'Italia, hanno presentato i dati nel corso del congresso della Sin, la Società italiana di neurologia, di Napoli.
Lo studio sull'anticorpo monoclonale fremanezumab ha coinvolto oltre 1.000 pazienti di cui 354 italiani. Il farmaco, sviluppato da Teva, mostra efficacia a 12 mesi sia nei pazienti emicranici ad alta frequenza sia nei cronici
Lo studio ha rilevato che i pazienti con emicranie croniche ad altissima frequenza (con oltre 15 giorni al mese di mal di testa), durante la terapia vengono "convertiti" in pazienti con emicrania episodica: un 50% di pazienti arriva perfino ad avere una media compresa fra 0 e 7 giorni al mese di mal di testa.
L'uso dell'anticorpo ha inoltre il pregio di ridurre il consumo di antidolorifici.
"Lo studio Pearl ha confermato l'efficacia del fremanezumab nel trattamento di pazienti affetti da emicrania episodica ad alta frequenza e pazienti con emicrania cronica e inoltre conferma anche la sicurezza della terapia che non ha assolutamente dato eventi avversi per cui sia stato necessario interrompere la terapia per problematiche rilevanti", spiega Renata Rao, responsabile del Centro Cefalee dell'Asst Spedali civici di Brescia. “Sono dati importanti e rivoluzionari per chi soffre di mal di testa - sottolinea Rao - perché in passato invece le terapie garantivano effetti momentanei, con fluttuazioni, per cui il paziente era portato a interrompere il trattamento mentre lo studio Pearl evidenzia che con i nuovi farmaci il paziente prosegue la terapia".
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