Medicina di laboratorio, le pratiche da evitare

Altra lista di procedure inutili, costose e potenzialmente dannose

Gli esperti di medicina di laboratorio hanno stilato una nuova lista di 5 procedure da evitare quanto più possibile perché tendenzialmente inutili, costose e a volte dannose. A farlo è l'American Society for Clinical Pathology (Ascp), che ha così arricchito la prima lista già redatta tempo fa nell'ambito del progetto Choosing Wisely.

Ecco le nuove raccomandazioni:

1) Va evitata la Ves (velocità di eritrosedimentazione) per la valutazione della presenza o meno di un'infiammazione in pazienti privi di diagnosi. Per scoprire l'infiammazione è meglio affidarsi alla misurazione della proteina C-reattiva (Crp). Nel corso delle prime 24 ore di un processo patologico, la Crp sarà alta, mentre la Ves può apparire ancora nella norma. Nel caso in cui venga eliminata la causa dell'infiammazione, la Crp ritornerà alla normalità in un paio di giorni, mentre la Ves può rimanere elevata per un periodo più lungo.
2) A meno che un paziente abbia un Inr (rapporto internazionale normalizzato) anomalo e non risponda alla terapia con vitamina K, è preferibile non testare i livelli di quest'ultima. La carenza di vitamina K è molto rara, e nei casi in cui si verifica causa un prolungamento del tempo di protrombina (Pt) e un Inr elevato. La diagnosi è posta tipicamente osservando la correzione del PT dopo somministrazione di vitamina K, oltre alla presenza di fattori di rischio clinico per carenza di vitamina K.
3) In mancanza di prove certe di un deficit di testosterone, non prescrivere terapie sostitutive basate sull'ormone. L'aumento dell'incidenza di obesità e diabete può essere alla base di livelli di testosterone bassi, seppure in assenza di sintomi chiari di ipogonadismo. Il dosaggio dell'ormone va richiesto solo per quei pazienti che mostrano segni e sintomi di carenza di androgeni.
4) In caso di infarto acuto del miocardio, non testare la mioglobina o la Ck-Mb (isoenzima cardiaco della creatinchinasi). È meglio invece ricorrere alla troponina I o T, valore specifico del danno cardiaco. La troponina viene infatti rilasciata prima della Ck-Mb e compare nel sangue prima della mioglobina. Nel 30 per cento dei casi, pazienti che provano dolore toracico a riposo e hanno valori normali di Ck-Mb ricevono poi una diagnosi di infarto una volta analizzato il valore della troponina.
5) Per un paziente di cui si sospetta una malattia della tiroide non neoplastica, non vanno ordinati test multipli. Meglio prescrivere il dosaggio del Tsh (ormone tireostimolante e tireotropina) e, nel caso in cui fosse alterato, valutare trattamenti aggiuntivi a seconda dei risultati. Il test del Tsh riesce a rilevare malattie subcliniche della tiroide nei pazienti senza sintomi di disfunzione tiroidea. Un valore di Tsh entro l'intervallo di riferimento esclude la maggior parte dei casi di malattia tiroidea primaria conclamata. Se il Tsh è anormale, confermare la diagnosi richiedendo la tiroxina libera (T4).


Fonte: Choosing Wisely

19/05/2016 11:41:35 Andrea Piccoli


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