Gli animali domestici rallentano il declino cognitivo

Aiutano gli anziani a mantenere acutezza mentale

La solitudine degli anziani può essere alleviata dalla presenza di un animale domestico, che secondo uno studio pubblicato su Jama Network avrebbe anche l'effetto di rallentare un potenziale declino cognitivo già in atto.
A firmare questa conclusione è Yanzhi Li, dottorando al Dipartimento di statistica medica ed epidemiologia della Scuola di sanità pubblica all'Università Sun Yat-sen di Guangzhou in Cina, e colleghi.
«Poiché si prevede che i casi di demenza raddoppieranno entro il 2050, comprenderne i fattori scatenanti negli anziani è sempre più importante», scrivono gli autori, che hanno utilizzato i dati dell'English Longitudinal Study of Aging (ELSA) che dal 2002 raccoglie dati da un campione della popolazione britannica di età pari o superiore a 50 anni per esaminare gli aspetti dell'invecchiamento. I partecipanti selezionati sono stati 7.945, con un'età media di 66 anni. «Attualmente ELSA dispone di nove ondate di dati completi e di una decima in fase di raccolta», spiegano i ricercatori.
I ricercatori hanno valutato memoria e fluidità verbale, scoprendo che la presenza in casa di un animale domestico è associata a un tasso più lento di declino dei due parametri.
«I dati raccolti dimostrano che vivere da soli è un elemento significativo in termini di peggioramento cognitivo, e che la presenza di un cane o di un gatto sembra rallentarlo», riprende Li. I dati sembrano coincidere anche nel gruppo degli anziani che vivono in compagnia di amici o familiari, il che suggerisce che almeno in questo caso la presenza dell'animale domestico svolga una funzione succedanea rispetto a quella di altri esseri umani.

Fonte: JAMA Network Open 2023. Doi: 10.1001/jamanetworkopen.2023.49241
Jama Neurology

25/01/2024 12:30:00 Andrea Piccoli


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