Un nuovo approccio diagnostico molecolare per la diagnosi differenziale del mesotelioma pleurico, una delle neoplasie toraciche più rare e aggressive correlata all'esposizione all'amianto.
A idearlo è stato il gruppo guidato da Gabriella Fontanini, professore ordinario di Anatomia patologica all'Università di Pisa nonché responsabile in Azienda ospedaliero-universitaria pisana (Aoup) del Programma interdipartimentale di patologia pleuro-polmonare e del Centro clinico toracico.
I risultati hanno condotto alla definizione di un nuovo pannello di espressione genica e di un sistema di classificazione molecolare in grado di discriminare i mesoteliomi dalle lesioni pleuriche benigne, sia su tessuto che su liquido pleurico, con una performance migliore rispetto a quella dei marcatori diagnostici convenzionali.
Lo studio illustra l'efficacia del nuovo pannello (valutato con la tecnologia nCounter NanoString) nella diagnosi citologica su liquido pleurico non solo del mesotelioma pleurico epiteliomorfo (istotipo più frequente) ma anche del bifasico (istotipo meno frequente e di più difficile gestione).
Si tratta di un'importante riconferma per la professoressa Fontanini e i suoi collaboratori (le dottoresse Greta Alì e Rossella Bruno e il dottor Anello Marcello Poma).
Da anni, infatti, il gruppo studia gli approcci diagnostici molecolari utili nella difficile diagnosi differenziale tra mesoteliomi pleurici e iperplasie mesoteliali (lesioni benigne della pleura che spesso accompagnano patologie polmonari di natura infiammatoria). Le effusioni pleuriche sono tra le prime manifestazioni cliniche del mesotelioma e costituiscono spesso l'unico materiale diagnostico disponibile. Il pannello genico sviluppato, dunque, potrebbe consentire di definire più rapidamente, in maniera poco invasiva, un quadro patologico complesso migliorando la gestione dei pazienti, soprattutto nel caso delle lesioni maligne.
Le informazioni di medicina e salute non sostituiscono
l'intervento del medico curante
Questa pagina è stata letta
293531 volte