Una pianta contro i tumori

Il Prunus spinosa trigno rileva proprietà interessanti

Dal Molise arrivano buone notizie per la lotta ai tumori. Una pianta tradizionale del territorio molisano mostra infatti insospettate proprietà antitumorali. Si tratta del Prunus spinosa trigno, un arbusto spinoso il cui estratto, associato a una miscela di aminoacidi, riesce a uccidere circa l'80 per cento delle cellule tumorali in vitro, inibendone la proliferazione.
Il Prunus è conosciuto con il nome volgare di Trigno, e leggenda vuole che dia o prenda il nome dal fiume omonimo, in quanto ne ricopre le sorgenti. La pianta produce frutti simili a mirtilli dal colore violastro e dal sapore asprigno che quando giungono a maturazione, tra metà ottobre e novembre, diventano oggetto di raccolta da parte degli abitanti del luogo, per essere poi trasformate in un liquore assai gustoso e raro, il trignolino.
Stefania Meschini, ricercatrice presso l'Istituto superiore di sanità e coordinatrice di uno studio in via di pubblicazione sulle riviste scientifiche, spiega: “il prunus è ricco di antiossidanti e può contrastare le capacità di proliferare delle cellule tumorali. Nella sperimentazione in laboratorio, abbiamo trattato con l'estratto della pianta cellule cancerose di pazienti affetti da cancro a colon, polmone e cervice uterina. Abbiamo quindi osservato che, da solo, l'estratto non aveva effetti, ma addizionato ad un particolare complesso a base di aminoacidi, minerali e vitamine, denominato Can, è stato in grado di ridurre la sopravvivenza delle cellule tumorali ed ha portato a distruzione tra il 70 e il 78% delle cellule cancerose nell'arco delle 24 ore”.
La sperimentazione è stata tanto positiva che l'Iss insieme all'azienda produttrice del composto hanno “depositato il brevetto della miscela Prunus-Can, e per questo la formulazione potrà essere disponibile a breve come integratore a supporto delle terapie chemioterapiche”, ricorda Meschini.
I risultati della ricerca di base condotta su linee cellulari saranno illustrati all'EXPO di Milano, al VII Congresso Internazionale ARTOI (Integrative Care and nutrition in oncology).
“Si tratta di uno studio in vitro che ha dato ottimi risultati che abbiamo la volontà di approfondire e verificare sul piano sperimentale umano - afferma Walter Ricciardi, Commissario dell'Istituto Superiore di Sanità -. Va sottolineato però che c'è ancora molta strada da fare prima di dimostrare la sua efficacia sull'uomo e di affermare che l'integratore che si sta mettendo a punto, a base di quella composizione, possa effettivamente avere un'efficacia sul piano clinico”.

26/06/2015 14:15:00 Andrea Sperelli


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