Una biopsia fatta bene può salvare la vita. Uno studio dell'Università della California con sede a Los Angeles ha determinato un rapporto diretto fra qualità della stadiazione diagnostica identificata dalla biopsia e probabilità di sopravvivenza in caso di tumore vescicale.
Karim Chamie, docente di Urologia e coautore dell'articolo pubblicato su Cancer, spiega: “per dirla in altri termini, i pazienti nei quali la biopsia non è ottimale hanno maggiori probabilità di morire per la malattia”,
Lo studio ha fatto emergere l'inadeguatezza del materiale per la biopsia in circa la metà dei pazienti sottoposti alla procedura. “il che significa la mancanza di tessuto muscolare della parete vescicale, cosa che impedisce una precisa classificazione in termini di invasività della neoplasia. E questo è essenziale per decidere la terapia da impostare nel singolo paziente. Speriamo che questi risultati contribuiscano a sottolineare l'importanza della qualità bioptica: se non è ottimale, è meglio ripeterla prima di decidere il trattamento da prescrivere”, precisa il chirurgo.
I medici hanno esaminato le cartelle cliniche dei pazienti affetti da carcinoma vescicale non invasivo, ovvero non ancora diffuso nel tessuto muscolare sottostante.
“La stadiazione era stata ottenuta con biopsie fatte negli anni 2004 e 2005 in diversi centri medici della contea di Los Angeles”, precisa il dott. Chamie.
In circa la metà dei casi la biopsia non poteva ritenersi soddisfacente perché il chirurgo non aveva ottenuto il materiale adatto oppure perché il patologo non si era sbilanciato nell'indicare il grado di invasività del cancro.
“Se la neoplasia veniva correttamente classificata come invasiva e trattata in quanto tale, la mortalità a 5 anni era dell'8%”, spiega il dott. Chamie. In caso di biopsia di scarsa qualità, il tasso di mortalità saliva al 19 per cento.
“La corretta classificazione del carcinoma vescicale deriva da un insieme di abilità che sottintendono un ottimo affiatamento tra chirurgo urologo e anatomopatologo. Questi risultati sottolineano l'estrema importanza di sottoporre i pazienti con carcinoma della vescica a un adeguato campionamento bioptico della parete muscolare”, conclude il dott. Chamie.
Le informazioni di medicina e salute non sostituiscono
l'intervento del medico curante
Questa pagina è stata letta
293769 volte