Dermatite, terapia precoce per fermare la marcia atopica

Ma è preferibile il concetto di ombrello atopico

Non chiamatela “marcia atopica” ma “ombrello atopico”. A puntualizzare sul termine utilizzato per indicare la progressione della dermatite atopica verso altre patologie atopiche è Silvia Ferrucci, dermatologa e responsabile del servizio di Dermatologia Allergologia professionale del Policlinico di Milano.
Aggiunge l'esperta: “È più corretto parlare di ombrello atopico perché sebbene ci sia una progressione in realtà le strade che possono essere percorse dal paziente sono assai diverse: può avere solo una manifestazione, nessuna o più di una nel corso della sua vita”.
Nel dettaglio Ferrucci spiega che quello della marcia topica è un concetto sviluppato più di vent'anni fa osservando i bambini affetti da dermatite atopica e l'evoluzione della malattia nel corso degli anni. “Inizia con la dermatite atopica che nell'80% dei casi insorge nei primi cinque anni di vita, per poi proseguire con l'allergia alimentare, la rinite o la rinosinusite con poliposi nasale fino ad arrivare all'asma bronchiale, la congiuntivite e l'esofagite eosinofila”.
L'evoluzione della marcia atopica è molto variabile tra una persona e l'altra, soprattutto nei bambini più grandi e nei giovani adulti e insorge in meno della metà dei pazienti pediatrici. Ci sono però dei fattori che possono predire tale evoluzione, come ricorda l'esperta. Come l'esordio precoce della dermatite atopica, già nei primi mesi di vita, la presenza di una forma severa e persistente della malattia, la sensibilizzazione ad allergeni e la familiarità per queste forme di atopia in generale. Aggiunge Ferrucci: “Se oltre a queste caratteristiche il bambino ha anche un difetto genetico per la sintesi della filaggrina, un componente essenziale della barriera cutanea, sarà più predisposto allo sviluppo della marcia atopica”.
La conseguenza è che eventuali comorbidità impattano non poco sulla qualità di vita delle persone con dermatite atopica. Per questo è importante interromperne la progressione e prevenire l'insorgenza della marcia atopica. Come? Sicuramente con un trattamento precoce.
Chiarisce Ferrucci: “Negli ultimi anni sono state condotte numerose ricerche che evidenziano come l'utilizzo precoce di creme idratanti in grado di ripristinare la barriera cutanea può modificare o ridurre la possibilità di andare incontro ad altre comorbidità. Tutto però dipenderebbe dal tipo di emolliente utilizzato, che deve avere le caratteristiche adatte a ripristinare la barriera cutanea. Inoltre negli ultimi cinque anni sono arrivati nuovi farmaci, dagli anticorpi monoclonali, ai Jak inibitori”. Strategie che agiscono non più sulla barriera cutanea, ma direttamente sui processi infiammatori alla base della patologia interrompendoli e modificando di fatto il decorso della marcia atopica.

Fonte: AboutPharma

13/10/2023 09:20:00 Andrea Sperelli


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