Meglio poco che niente. Il concetto vale anche per l'attività fisica, secondo un nuovo studio presentato al Congresso dell'American Heart Association di Chicago. Stando ai dati, aggiungere anche soltanto 1.000 passi al giorno avrebbe come effetto un lieve allungamento della speranza di vita.
Lo studio, coordinato da Maciej Banach dell'Università di Lodz, ha analizzato 17 ricerche centrate sull'associazione fra conta dei passi quotidiani, decessi per ogni causa e quelle specifiche per fattori cardiovascolari.
In totale sono stati analizzati 227.000 adulti per un periodo di 7 anni. È emerso che aumentare di 1.000 passi l'attività fisica svolta durante il giorno comporta una probabilità inferiore del 22% di morire, mentre aumentarla di soli 500 passi equivale a una riduzione del 7% delle probabilità di decesso per cause cardiovascolari.
Solamente considerando i decessi per cause cardiovascolari, gli esperti coordinati da Banach hanno considerato come punto di partenza la quota di 2.350 passi. Se si arriva a 4.000 passi, il calo del rischio di morte per problematiche cardiovascolari come infarti e ictus (e non solo) scende del 16% nel periodo di osservazione e arriva quasi a dimezzarsi se la quota dei passi consente di sfiorare i 7000 passi al giorno.
Arrivando a 10.400 passi al giorno, le probabilità di decesso per cause cardiovascolari scendono del 67%.
"La tendenza all'inattività degli italiani è manifesta: un terzo di noi è sedentario e, valutando solo i meno giovani, secondo l'ISTAT e l'Istituto Superiore di Sanità è fisicamente attivo appena il 36.4% tra i 60-64enni e il 37.3% tra i 65-74enni”, spiega Claudio Ferri, ordinario di Medicina Interna all'Università de L'Aquila. “Lo studio conferma quanto recentemente emerso in un lavoro pubblicato su Circulation condotto su 116.221 adulti statunitensi seguiti per ben 30 anni che ha dimostrato come l'attività fisica regolare abbatta non solo la mortalità cardiovascolare, ma anche quella totale, cioè dovuta, ad esempio, ai tumori".
Un altro studio sembra confermare le conclusioni della ricerca polacca, come ricorda Ferri: “In un curioso, ma non unico nel suo genere, lavoro di Dos Santos e collaboratori apparso appena tre mesi or sono su JAMA Internal Medicine, persino lo sportivo della domenica - cioè quel bizzarro personaggio che troviamo in ufficio o spaparanzato sul divano per 5-6 giorni alla settimana e vediamo correre o giocare a tennis il sabato e/o la domenica - ha visto ridursi di circa il 10% la mortalità totale rispetto al sedentario - fa sapere Ferri. Lo studio ha valutato ben 350.978 individui, con una età media di 41 anni, seguiti prospetticamente per 10.4 anni. Chi fa attività fisica, infatti, anche moderata: è più sereno, sta meglio e vive di più dei sedentari. Una volta fatti i dovuti controlli preliminari, quindi, occorre muoversi. E regolarmente".
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