Cos'è il picacismo, la malattia dell'appetito insano

Le vittime mangiano sostanze atipiche e non nutritive

C'è una ragazza a Londra che fa colazione con i mattoni del muro della sua camera da letto. È tutto vero, si chiama Patrice Benjamin-Ramgoolam, ha 28 anni ed è affetta da un desiderio sfrenato di ingerire pezzi di mattoni.
Si tratta di un istinto improvviso e impellente che le fa perdere totalmente il controllo, proprio come avviene durante un attacco di bulimia. All'età di 18 anni, la ragazza è entrata in depressione, anche perché vittima di episodi di bullismo che le hanno segnato l'adolescenza. Vari problemi che sono sfociati in un disordine alimentare profondo.
Il disturbo che la contraddistingue ha un nome, picacismo, ma può essere definito anche allotriofagia o in maniera più comune pica. Si tratta di un disturbo del comportamento alimentare che si caratterizza per l'ingestione continuata nel tempo di sostanze non nutritive, ad esempio terra, gesso, carta, legno o sabbia.
Per essere diagnosticato, il disturbo deve perdurare per più di un mese, escludendo ovviamente i bambini piccoli fino a 24 mesi. Fino a 2 anni, infatti, mettere qualsiasi cosa in bocca è un istinto naturale dei bambini che nulla ha a che vedere con la malattia.
La sindrome colpisce in prevalenza le donne incinte, che possono desiderare spesso anche l'ingestione di cibi inappropriati come la carne cruda o il ghiaccio. Alla base del comportamento deviato spesso c'è anche una ragione di tipo fisiologico, ovvero una carenza di ferro.
In altri casi, ad esempio quello della ragazza inglese, il picacismo è legato a un disturbo ossessivo-compulsivo ed è riconosciuto dal DSM-IV come un disturbo mentale.

Andrea Sperelli


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