Se state male e siete ricoverati in ospedale dovete sperare che il vostro medico sia una donna. Lo dice uno studio apparso su Jama Internal Medicine secondo cui le cure ospedaliere coordinate da un medico donna hanno una probabilità maggiore di concludersi con un esito positivo.
I dati dello studio diretto da Yusuke Tsugawa della Harvard T. H. Chan School of Public Health di Boston rivelano infatti che i pazienti gestiti dai medici donna hanno un rischio di morte a 30 giorni dal ricovero inferiore rispetto a chi viene seguito da internisti di sesso maschile.
I ricercatori hanno analizzato i dati relativi a oltre 1,8 milioni di ricoveri e 1,2 milioni di secondi ricoveri successivi al primo. Nel complesso sono stati coinvolti oltre 58mila medici, il 32,1 per cento dei quali erano dottoresse.
I dati indicano che i pazienti presi in cura da medici maschi hanno un tasso di mortalità a 30 giorni dal ricovero pari all'11,49 per cento, mentre quelli curati da internisti di sesso femminile pari all'11,07 per cento.
Per quanto riguarda la percentuale di secondi ricoveri, nel primo caso è del 15,57%, nel secondo del 15,02%. Si tratta di differenze apparentemente lievi, ma statisticamente significative, legate con ogni probabilità al diverso approccio alla cura operato dai medici dei due sessi. Un approfondimento di queste differenze potrebbe aiutare a stabilire protocolli sanitari più adeguati e ridurre il numero di decessi e ricoveri.
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