A quanto pare c'è anche una “malattia delle vetrine”. L'improbabile definizione fa riferimento all'arteriopatia ostruttiva degli arti inferiori o Pad (dall'acronimo inglese Peripheral arterial disease), una patologia insidiosa che colpisce le gambe.
Chi ne è affetto soffre di un'ostruzione progressiva dei vasi arteriosi periferici che comporta il più delle volte il sopraggiungere di dolori da crampi muscolari all'altezza del polpaccio, della coscia o della natica nel momento in cui si cammina o si salgono le scale. Il dolore cessa quando si interrompe lo sforzo ed è anche il motivo per cui la patologia è stata definita “malattia delle vetrine”. Quando il soggetto prova dolore camminando per strada, tende a fermarsi davanti alle vetrine per riposarsi più che per un reale interesse. La patologia colpisce circa il 20 per cento dei soggetti anziani.
Per diagnosticare la patologia è sufficiente un semplice esame, come spiega Adriana Visonà, presidente di Siapav (Società italiana di patologia vascolare), su Corriere.it: “il medico misura la pressione alle braccia e alle caviglie e calcola il rapporto tra i valori. Questo rapporto è denominato Indice caviglia /braccio (Ankle brachial index o Abi), e questo numero è importante non solo per svelare la malattia alle arterie delle gambe, ma anche per identificare i pazienti con elevato rischio di malattie cardiovascolari gravi, quali infarto e ictus. L'identificazione della Pad in pazienti a rischio per malattie cardiovascolari rappresenta pertanto un obiettivo inderogabile per lo specialista vascolare, in particolare per l'angiologo. Come Siapav stiamo promuovendo campagne in varie Regioni e vogliamo lanciare un appello perché medici di base e specialisti prestino maggiore attenzione a questa patologia. I pazienti con familiarità per malattie vascolari, fumatori, diabetici, con elevati valori di colesterolo e di pressione arteriosa, dovrebbero essere valutati per escludere la presenza di una arteriopatia ostruttiva degli arti inferiori. Il messaggio, dunque, potrebbe essere: 'Guarda le gambe, salva la vita'”.
Per la diagnosi la palpazione delle arterie è un primo strumento a disposizione degli angiologi. Nei casi più gravi, i pazienti soffrono di dolori anche in condizioni di riposo, in particolare la notte.
In alcuni casi, tuttavia, i sintomi non ci sono o non sono così evidenti, per questo l'esame Abi rappresenta la chiave di volta per una diagnosi certa: “i valori di normalità dell'Abi - aggiunge Visonà - sono compresi tra 0,91 e 1,30. Quindi, avere ad esempio un indice di 0,7 piuttosto che di 0,5 comporta, se non si adottano i provvedimenti terapeutici indicati, un calo notevole nella prospettiva di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi”.
Fondamentale nel quadro della prevenzione della malattia l'impegno a modificare il proprio stile di vita. Bisogna ovviamente rinunciare al fumo, praticare attività fisica costante e controllare i livelli di colesterolo e pressione, oltre che il peso corporeo.
A livello di terapia farmacologica, l'opzione più indicata sono gli antitrombotici, mentre il ricorso alla chirurgia va considerato con grande precauzione.
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