L'amore vero si riconosce con una risonanza

Studio rivela quali aree del cervello sono coinvolte

Per sapere se è amore vero quello che provate o che il vostro partner dice di provare per voi, affidatevi a una risonanza magnetica. Lo consiglia un curioso studio cinese pubblicato su Frontiers in Human Neuroscience da un team di scienziati della University of Science and Technology of China.
I medici asiatici hanno analizzato le scansioni cerebrali di 100 persone in fasi diverse delle proprie relazioni sentimentali, scoprendo che le aree del cervello coinvolte in questo sentimento sarebbero 12.
I ricercatori hanno quindi passato in rassegna le varie attivazioni cerebrali a seconda della fase del rapporto che si stava vivendo. Nei soggetti che si dichiaravano innamorati le aree cerebrali connesse con la ricompensa, la motivazione e l'emozione risultavano più attive.
Il nucleo caudato, invece, è risultato più attivo alla fine della relazione.
“Il nostro studio - spiega il coordinatore Xiaochu Zhang - fornisce la prima evidenza di alterazioni correlate all'amore nell'architettura del cervello e i risultati gettano nuova luce sui meccanismi dell'amore romantico".
Intanto un altro studio si è concentrato sulla genetica dell'amore. Per innamorarsi è necessario riconoscere e ricordare i volti delle persone. Si deve fare affidamento, cioè, alla cosiddetta memoria sociale, che si costruisce con il tempo. Una ricerca sull'autismo è arrivata perciò a scovare proprio il gene che consente tutto ciò, Oxtr.
Lo studio, coordinato dallo University College di Londra, ha analizzato 198 famiglie britanniche e finlandesi che avevano in casa un bimbo autistico. Tutti i componenti delle famiglie sono stati sottoposti ad analisi del Dna e a una serie di test utili a verificare la capacità di riconoscere le persone dal volto.
Dai risultati è emerso che una singola variazione di Oxtr riesce a modificare in maniera significativa le nostre capacità di riconoscimento. La variante genetica è stata identificata in un terzo delle persone analizzate nella sperimentazione.
Il gene Oxtr è l'elemento che codifica il recettore dell'ossitocina, l'ormone dell'amore che gioca un ruolo fondamentale nella creazione di un rapporto di coppia e in quello tra madre e figlio. Si tratta di una scoperta che potrebbe spiegare il motivo per cui alcune persone sono in grado di memorizzare ogni volto che vedono nel corso della loro vita, mentre altre fanno più fatica, fino al caso estremo dell'autismo, dove questo limite conduce alla principale caratteristica della patologia, ovvero la mancanza di interazione sociale.
Il recettore dell'ossitocina era già stato associato in passato alla costruzione della memoria sociale nei ratti. In quel caso, il riconoscimento avviene attraverso l'olfatto e non la vista, un indizio che fa pensare che il gene abbia conservato durante l'evoluzione la stessa funzione se pur avvalendosi di un altro senso nell'uomo.

22/07/2016 10:20:00 Andrea Sperelli


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