La Giornata mondiale del diabete desidera porre l'attenzione su questa patologia in costante crescita che colpisce circa il 6,1% della popolazione mondiale, soprattutto nei paesi a basso e medio reddito. Nel luglio 2023, l'autorevole rivista scientifica inglese The Lancet ha pubblicato una ricerca in cui si stima che questo dato sia destinato a crescere esponenzialmente, prevedendo che nei prossimi 30 anni ci saranno circa 1,3 miliardi di diabetici nel mondo.
In Italia, nel 2024 la Fondazione Italian Barometer Diabetes Observatory (IBDO) ha presentato una fotografia della situazione attuale. Nel 2022, il numero degli italiani che hanno dichiarato di soffrire di diabete di tipo 2 si aggira intorno ai 3,9 milioni, pari al 6,6% della popolazione nazionale. Anche in questo caso, una cifra destinata a crescere nei prossimi anni.
Tra le diverse problematiche che i malati di diabete si possono trovare a affrontare rientra anche l'infertilità.
Nelle donne, il diabete può causare disfunzioni ovulatorie. In particolare, il diabete di tipo 1 può ritardare la comparsa della prima mestruazione e anticipare la menopausa rispetto alle donne non affette da questa patologia. Il diabete di tipo 2 può essere invece legato alla sindrome dell'ovaio policistico (PCOS), una patologia che comporta la resistenza all'insulina nella maggior parte delle donne affette e che può favorire l'insorgenza del diabete di tipo 2 prima dei 40 anni. Le donne affette da PCOS possono inoltre avere difficoltà nel concepimento per via dell'assenza di ovulazione (anovulazione).
Diabete e infertilità maschile
Il diabete può avere delle ripercussioni anche sulla fertilità maschile. Gli uomini affetti da diabete possono:
presentare una minore motilità degli spermatozoi (astenospermia);
sviluppare una percentuale più alta di difetti apoptotici dello sperma;
avere disturbi dell'eiaculazione;
soffrire di disfunzione erettile.
Questi sintomi, presenti per lo più in uomini con diabete non adeguatamente controllato, potrebbero portare l'uomo ad avere difficoltà nel concepimento.
Strategie di prevenzione e cura in relazione alla fertilità
“Ottenere una gravidanza e diventare genitori non è una possibilità preclusa a uomini e donne affetti da diabete”, spiega il Professor Mario Mignini Renzini, referente medico per gli aspetti clinici dei Centri Eugin in Italia e professore di ginecologia e ostetricia presso l'Università degli Studi di Milano Bicocca. “È però importante sottolineare che una diagnosi precoce della patologia, il seguire una terapia idonea e adottare stili di vita in grado di contrastare gli effetti della malattia, come un'alimentazione bilanciata, attività fisica costante e controllo ponderale, possono ridurre considerevolmente il rischio di infertilità. La prima cosa da fare quando ci si trova di fronte a pazienti diabetici in età fertile è quindi parlare di prevenzione come alleato principale della fertilità. Se i problemi di concepimento permangono nonostante tutti questi accorgimenti, lo specialista di medicina della riproduzione potrà suggerire l'accesso a un percorso di procreazione medicalmente assistita.” conclude Mignini Renzini.
Diabete e procreazione medicalmente assistita (PMA)
Donne e uomini diabetici possono intraprendere il percorso della procreazione medicalmente assistita senza particolari controindicazioni. Prima dell'inizio del trattamento vero e proprio, lo staff medico richiederà tutti gli approfondimenti necessari per effettuare un'anamnesi completa, delineare l'iter diagnostico e accertarsi che le condizioni di salute dei pazienti siano idonee per procedere con il percorso della PMA. Le controindicazioni alla PMA per i pazienti diabetici non sussistono neanche per quanto riguarda la terapia farmacologica, poiché i farmaci impiegati per la stimolazione ovarica della donna non alterano i livelli di glucosio nel sangue.
Le informazioni di medicina e salute non sostituiscono
l'intervento del medico curante
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