Perderemo il cromosoma Y

Ma l'umanità non si estinguerà

Finiremo col perdere il cromosoma Y, ma l'umanità non si estinguerà, perlomeno non per questo motivo. A sostenerlo è un nuovo studio dell'Università di Hokkaido coordinato da Asato Kuroiwa, biologa che ha guidato il suo team alla scoperta delle particolari caratteristiche di una popolazione di mammiferi chiamata “ratto spinoso di Amami (Tokudaia osimensis)”. Il ratto spinoso ha perduto il cromosoma Y - quello che determina il sesso maschile - eppure non si è estinto.
In teoria, la perdita del cromosoma Y dovrebbe significare la perdita degli esemplari maschi e quindi la fine della specie, ma questo non è avvenuto nel caso del ratto spinoso. Il team giapponese ha scoperto che uno dei cromosomi della specie si è evoluto in un nuovo cromosoma sessuale maschile, sostituendo di fatto le funzioni del collega perduto.
Nei ratti maschi una delle copie del cromosoma 3 ha una regione duplicata che si trova accanto al gene SOX9, quello che innesca lo sviluppo dei testicoli. Il cromosoma 3 è quindi diventato un “proto-Y”, mentre la versione senza la duplicazione è un “proto-X”. Nonostante l'eliminazione di Y, quindi, i maschi dei ratti spinosi di Amami vivono ancora grazie all'evoluzione del cromosoma 3.
Secondo i biologi, è probabile che questo tipo di evoluzione interesserà anche l'uomo: «Non c'è motivo di pensare che il nostro cromosoma Y sia più robusto di quello del ratto spinoso», ha detto al New Scientist Jenny Graves de La Trobe University di Melbourne. La ricercatrice aveva affermato già nel 2002 che «il cromosoma Y umano andrà perso in 10 milioni di anni».
«Sono assolutamente d'accordo con Jenny, il cromosoma Y scomparirà», ha confermato la biologa giapponese Kuroiwa. Ciò non comporterà la fine del genere umano, che andrà avanti lo stesso grazie all'evoluzione di un altro cromosoma. Anche se sarebbe più saggio usare il condizionale, dal momento che in un così lungo lasso di tempo è altamente probabile che qualche altro motivo porrà fine all'esperienza umana sulla Terra.

01/12/2022 11:32:00 Andrea Sperelli


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