Nuotare in acque fredde può alleviare i sintomi del ciclo mestruale e della perimenopausa. A dirlo è uno studio pubblicato su Post Reproductive Health da un team dello University College London coordinato da Megan Pound dell'Istituto per la salute delle donne.
«Al termine della vita riproduttiva femminile i cicli mestruali si interrompono e la donna va in menopausa», scrivono gli autori. La perimenopausa è il periodo precedente alla cessazione delle mestruazioni, quando i livelli fluttuanti di estrogeni e progesterone possono provocare sintomi che impattano sulla qualità di vita: vampate di calore, sudorazione notturna, ansia e sbalzi d'umore.
Per ridurre questi sintomi si può agire sulla dieta, sull'esercizio fisico e sul sonno, ma anche in nuoto in acque fredde può essere d'aiuto, migliorando l'umore e la salute mentale.
Un'ipotesi è che il sistema nervoso parasimpatico promuova il beneficio stimolando risposte di recupero dallo stress. «Nessuno studio, tuttavia, ha analizzato in modo specifico l'impatto del nuoto in acque fredde sui sintomi mestruali e peri-menopausali», riprende Pound. Il team ha organizzato un sondaggio online in cui veniva chiesto alle donne che nuotano abitualmente di raccontare le proprie esperienze riguardo ai sintomi mestruali e peri-menopausali.
Hanno completato il sondaggio 1.114 donne, il 46,7% delle quali ha riferito di un effetto benefico sull'ansia. Il 37,7% ha detto che a beneficiare del nuoto siano stati gli sbalzi d'umore, mentre un altro 37,6% ha comunicato un effetto positivo associato all'irritabilità . Anche le donne in perimenopausa hanno riportato risultati simili: miglioramento dell'ansia per il 46,9%, degli sbalzi d'umore per il 34,5% e delle vampate di calore per il 30,3%.
Di fatto, il 56,4% e il 63,3% delle donne con sintomi rispettivamente mestruali e peri-menopausali nuotava in acque fredde proprio per ridurli.
«Questi risultati suggeriscono che il nuoto in acqua fredda può servire come metodo naturale per alleviare i sintomi mestruali o peri-menopausali, fornendo un'alternativa a trattamenti come il paracetamolo, gli antidepressivi o le terapie ormonali», conclude l'articolo.
Fonte: Post Reproductive Health 2024. Doi: 10.1177/20533691241227100
Post Reproductive Health
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