Come evitare la sindrome dell'intestino irritabile

La corretta alimentazione per scongiurare il disturbo

Se si manifestano sintomi quali gonfiore e dolore al basso ventre, pesantezza, dispepsia (difficoltà digestiva) e irregolarità intestinale, ci si potrebbe trovare davanti alla sindrome dell'intestino irritabile.
Si tratta di un disturbo molto diffuso, che può avere diverse cause e su alcune di queste, come la scorretta alimentazione, la vita sedentaria e lo stress, si può agire direttamente al fine di migliorare lo stato infiammatorio dell'intestino. Una corretta alimentazione è il primo passo per diminuire la sintomatologia del disturbo dell'intestino irritabile e ricreare quell'equilibrio di cui l'intestino necessita per funzionare al meglio.

Intestino irritabile: cause

Le cause del disturbo dell'intestino o colon irritabile possono essere varie e concomitanti. Possono esserci, infatti, componenti psicosomatiche, come stress, ansia o somatizzazione, che possono coincidere con fattori genetici, ambientali, cambio di stagione o uso frequente di farmaci che infiammano i villi intestinali e generano squilibri nella flora batterica (Disbiosi).
La maggior parte delle volte, anche solo regolare l'alimentazione migliora di molto i disturbi del colon irritabile, ristabilendo l'equilibrio della motilità intestinale e alleviando i fastidi dolorosi come aerofagia, meteorismo e flatulenza, frutto di una digestione lenta e difficoltosa.

Intestino irritabile: sintomi e conseguenze

La sintomatologia del disturbo del colon irritabile è varia e può essere anche extra intestinale. I tipici disturbi sono legati alla cattiva digestione (dispepsia): la flora batterica alterata non riesce a far assorbire le sostanze nutritive, provocando ristagno di feci con conseguente gonfiore addominale e sonnolenza dopo i pasti. E spesso l'affaticamento del transito intestinale, a causa di feci dure e irregolari, genera dolori intensi alla parte medio-bassa dell'addome.
I sintomi extra intestinali sono diretta conseguenza dell'irritazione e del malfunzionamento dell'intestino e comprendono: cefalea, nausea, debolezza, gambe deboli e disturbi del sonno. Col passare del tempo, inoltre, una digestione lenta e difficoltosa può determinare problematiche più gravi: l'irritazione del colon può cronicizzarsi e dare adito a vere e proprie patologie dell'apparato digerente.
Alimentazione e intestino irritabile

Per evitare che l'infiammazione al colon si cronicizzi, creando problemi di più grave entità, si può agire su 3 fronti: sedentarietà, stress e alimentazione.
La sedentarietà deve essere combattuta con attività fisica e sport che aiutano il corpo a tenersi in forma e in salute. Oltretutto il movimento aiuta la peristalsi intestinale e combatte i periodi alterni di stipsi e diarrea.
Lo stress e la somatizzazione sono quelle che maggiormente interferiscono con l'equilibrio intestinale. Cervello e intestino sono infatti collegati a causa della produzione di serotonina, l'ormone del buonumore.
Ultima, ma non per importanza, si ha l'alimentazione. Una dieta sana ed equilibrata lenisce i villi intestinali infiammati ed evita che il disturbo e la relativa sintomatologia peggiori.
Preferire le cotture al vapore, alla piastra e in forno, così come cibi poveri di grassi, aiuta e facilita la digestione. L'assunzione di fibre, poi, coadiuva il movimento intestinale, favorendo la peristalsi e garantendo feci più morbide. Attenzione a queste ultime però, in quanto un consumo eccessivo può dare l'effetto contrario, irritando ulteriormente il colon. Al fine di rispettare i villi intestinali già infiammati, sarebbe opportuno eliminare o ridurre bevande a base di caffeina e teina e cibi piccanti, almeno nella fase acuta del disturbo, per limitare l'insorgenza della sintomatologia più dolorosa.

26/10/2023 09:30:00 Andrea Sperelli


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