L'inquinamento atmosferico aumenterebbe il rischio di soffrire di convulsioni epilettiche. A dirlo è uno studio pubblicato su Epilepsia da un team dell'Università di Melbourne coordinato da Zhuying Chen, che spiega: «I nostri risultati suggeriscono che le persone con epilessia dovrebbero evitare un'elevata esposizione al CO per ridurre il potenziale rischio di convulsioni».
Gli scienziati hanno utilizzato due set indipendenti di dati, lo studio NeuroVista (NV) e il diario delle crisi di Seer App (SD). Gli esperti hanno raccolto dati sulle concentrazioni orarie di CO all'aperto, biossido di azoto (NO2), particolato con diametro ≤10 μm (PM10), ozono (O3) e biossido di zolfo (SO2), e sottolineano che tutte le concentrazioni giornaliere di CO e SO2 e almeno il 95% delle concentrazioni giornaliere di NO2, O3 e PM10 rientravano negli standard di qualità dell'aria australiani.
Allo studio hanno partecipato 49 soggetti per un totale di 6.692 crisi epilettiche in 3.639 giorni nel corso di 23.349 giorni di follow-up dal 2010 al 2012 (set di dati NV) e dal 2018 al 2021 (set di dati SD). L'analisi ha fatto emergere un'associazione fra le concentrazioni di CO e il rischio di crisi epilettiche, ma nessuna relazione con altri 4 inquinanti atmosferici.
Le donne mostravano un rischio significativamente maggiore di convulsioni epilettiche quando esposte a concentrazioni elevate di CO e NO2. Analizzando i due set di dati separatamente, è stata rilevata un'associazione significativa tra concentrazione di CO e rischio di crisi epilettiche nel set di dati NV, mentre questa non era presente nel set di dati SD.
Non sono chiari i meccanismi che regolano il nesso, ma è probabile l'esistenza di un'interazione sinergica di più percorsi.
Fonte: Epilepsia 2022. Doi: 10.1111/epi.17253
Epilepsia
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