Ulcere venose curate con le staminali

Novità nel trattamento di questa patologia cronica

Per curare le ulcere venose si potrebbe ricorrere alle cellule staminali. È l'idea della ricerca per combattere questa patologia cronica che colpisce l'1 per cento della popolazione adulta il 2-3 per cento degli anziani.
L'utilizzo delle cellule staminali verrà spiegato nei dettagli nel corso del prossimo convegno “Ulcere cutanee di origine vascolare” che si terrà a Porretta Terme il prossimo 27 ottobre:
“Purtroppo finora questa patologia non ha ancora trovato una terapia risolutiva - spiega il prof. Sergio Coccheri, Professore Ordinario di Angiologia all'Università di Bologna e organizzatore del convegno - costringendo spesso i pazienti a faticose ed improduttive migrazioni da un ambulatorio all'altro ricevendo cure non sempre uniformi. Dunque l'impatto sociale ed umano di questa malattia è molto elevato. Fiduciosi nei nuovi sviluppi derivanti dalla 'vulnologia', abbiamo organizzato questo convegno per informare l'opinione pubblica sulle novità in questo campo e per aggiornare medici chirurgi, fisioterapisti ed infermieri''.
Ma le staminali non sono l'unica novità, la ricerca infatti si sta concentrando anche sull'individuazione di sostanze che puntano a ridurre l'infiammazione senza colpire i tessuti e la messa a punto di soluzioni antinfettive a base di ozono.
Le ulcere cutanee provocano lesioni molto dolorose che gonfiano le gambe e rendono difficile anche camminare, abbassando in maniera significativa la qualità di vita di chi ne viene colpito. A causarle è un'insufficienza venosa cronica che si sviluppa in persone con varici estese o con problemi legati a precedenti trombosi delle vene profonde degli arti inferiori.
In un 30 per cento dei casi, la patologia è dovuta ad arteriopatie o a un diabete non diagnosticato e quindi trascurato.

Andrea Piccoli


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