Una tempesta perfetta per la nostra salute mentale quella prodotta da pandemia, crisi economica e guerra. Questi i principali fattori che hanno contribuito ad aumentare il disagio psicologico degli italiani.
A dirlo è un'indagine condotta dal Centro Medico Santagostino in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale. Secondo i dati, un quarto delle persone economicamente attive soffre di un malessere psicologico significativo. Lo studio ha analizzato circa 6.000 soggetti fra i 20 e i 50 anni che hanno partecipato a uno screening psicologico somministrato attraverso la Finestra sulla Mente, il progetto editoriale nato dall'équipe di psicoterapeuti della struttura.
"È fondamentale continuare a far crescere la consapevolezza nelle persone che la salute mentale deve essere una priorità e un diritto, in quanto ne va del benessere della collettività nel suo insieme", commenta il dottor Stefano Porcelli, psichiatra, psicoterapeuta e responsabile dell'area psichiatrica-psicologica-neurologica del Santagostino. "Di conseguenza la psicoterapia, e in generale tutti i trattamenti per la salute mentale, devono diventare trattamenti accessibili a tutti, fin dai primi segnali di malessere. Come per tutti i problemi di salute in generale, intervenire precocemente sulle problematiche emergenti permette inoltre di ottenere risultati migliori, evitando il progressivo peggioramento del disagio e la comparsa di veri e propri disturbi mentali".
Il malessere della popolazione emerge chiaramente dai dati dello studio: Il 23% del campione riferisce difficoltà a controllare i propri impulsi, il 22% segnala problemi di distacco emotivo e, in percentuale uguale, di regolazione delle emozioni, mentre il 15% giudica non soddisfacenti le proprie relazioni. Il dato più significativo riguarda però l'autostima, con il 32% del campione che ha affermato di avere una scarsa stima di sé.
In oltre la metà dei casi il soggetto non ha chiesto aiuto psicologico, confermando da una parte la difficoltà di accesso a questo tipo di servizi, dall'altra la resistenza a farsi aiutare per evitare i pregiudizi che accompagnano le scelte sul benessere mentale.
“In Italia esistono ancora diverse zone dove i servizi per la salute mentale sono scarsamente diffusi", ha sottolineato il dottor Porcelli. “Rispetto anche a Paesi come Germania, Francia e Inghilterra, dove si destina una parte di Pil fino a 3-4 volte superiore per la cura dei disagi mentali, il nostro Paese è ancora poco maturo. Un primo passo in questa direzione, anche se ancora una goccia in un oceano, è stato fatto con il bonus psicologo e l'introduzione dei servizi online ha il grande merito di aver contribuito a rendere la psicoterapia più accessibile sia da un punto di vista economico sia fisico".
Le informazioni di medicina e salute non sostituiscono
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