Il contatto con gli animali consente ai bambini di migliorare il proprio microbiota intestinale. A confermarlo è un nuovo studio pubblicato su One Health da un team di ricercatori italiani coordinati da Marco Candela, ordinario di chimica e biotecnologie delle fermentazioni.
“Dai risultati emerge che proprio a seguito dell'interazione con i complessi sistemi naturali, tra cui animali da fattoria in ambiente rurale, il microbiota dei bambini riacquisisce diversità , batteri promotori dalla salute e metaboliti antinfiammatoriâ€, spiega Candela.
L'impatto della modernizzazione del microbiota soprattutto per chi vive in cittÃ
Il microbiota intestinale - l'insieme di microrganismi simbionti che a migliaia di miliardi abitano il nostro intestino - ha un ruolo fondamentale per la nostra salute.
Oggi si sa però che nel microbiota di chi vive nelle aree urbane la diversità delle popolazioni microbiche è minore rispetto a chi vive nelle aree rurali. Questo fenomeno, noto come modernizzazione del microbioma, è associato all'aumento di allergie, asma, obesità , sindromi metaboliche, diabete di tipo 2 e altre malattie infiammatorie.
Nei bambini che vivono in città , in particolare, la modernizzazione del microbioma potrebbe essere responsabile di un aumento delle malattie allergiche.
Per cercare soluzioni a questo problema, gli studiosi hanno quindi pensato di sperimentare un approccio chiamato rewilding del microbiota intestinale, che mira a ripristinare le caratteristiche del microbioma tipiche delle popolazioni rurali attraverso l'interazione con ambienti naturali.
Hanno quindi coinvolto dieci bambini tra i 9 e il 14 anni residenti in aree urbane del territorio bolognese per un “intervento di biodiversità â€, che si è svolto in una fattoria didattica. Per quindici giorni, nel contesto di un campo estivo, i bambini hanno interagito per circa dieci ore al giorno con i cavalli della fattoria, accarezzandoli e giocando insieme a loro.
“Dopo l'intervento abbiamo osservato un aumento significativo della diversità del microbioma intestinale dei bambini e una maggiore produzione di butirrato, un acido grasso a catena corta con proprietà antinfiammatorieâ€, dichiara Daniel Scicchitano, biotecnologo farmaceutico dell'ateneo felsineo.
“I cambiamenti osservati - aggiunge il ricercatore, prima firma dello studio - includono l'aumento di batteri benefici noti per il loro ruolo nella promozione della salute intestinale e nella bioconversione di polifenoli vegetali in metaboliti antinfiammatori, mentre non sono emerse evidenze di trasmissione di ceppi virulenti o produttori di tossineâ€.
L'interazione con i cavalli nel contesto della fattoria didattica ha insomma portato i bambini coinvolti ad arricchire il loro microbioma, aumentando la diversità dei batteri benefici che lo animano: risultati che suggeriscono l'efficacia delle azioni di rewildingâ€.
Restano ancora da chiarire i meccanismi che permettono questo scambio di microrganismi tra specie diverse, ma lo sguardo degli studiosi abbraccia un orizzonte ampio, che considera l'interazione tra uomo e natura nel suo complesso.
“Sono in corso studi per confermare questi risultati in un contesto più ampioâ€, aggiunge Simone Rampelli, ricercatore del dipartimento di farmacia e biotecnologie, tra gli autori dello studio. “Per farlo andremo a esplorare diversi ambiti di interazione con ecosistemi naturali in maniera sistematica e in collaborazione con associazioni ed enti del territorio regionaleâ€.
“L'idea è dimostrare l'importanza dell'interazione con ecosistemi naturali per la nostra salute, coerentemente con il quadro di riferimento one healthâ€, conferma Candela. “In questo modo potremo arrivare a promuovere una salute integrata tra ambiente, animali e uomo, partendo dalla protezione e dal restauro degli ecosistemi naturaliâ€.
Fonte: AboutPharma
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