Cancro gastrico, immunoterapia utile anche senza metastasi

Aumenta le probabilità di eradicazione del tumore

Le probabilità di eradicare il cancro allo stomaco aumentano grazie all'utilizzo dell'immunoterapia, anche in assenza di metastasi. Lo afferma un nuovo studio pubblicato su Clinical Cancer Research da un team del Mayo Clinic Cancer Center.
Studi precedenti hanno dimostrato l'efficacia dell'immunoterapia nei pazienti colpiti da tumori dell'esofago e dello stomaco metastatici in stadio IV. Nei pazienti con questi tumori è stato dimostrato che l'immunoterapia prolunga la sopravvivenza quando il cancro mostra un'elevata espressione della proteina PD-L1. Tuttavia non c'erano dati sull'eventuale vantaggio per i pazienti con malattia non metastatica.
«L'attuale standard di cura per i pazienti con cancro gastroesofageo non metastatico prevede chemioterapia pre-operatoria più radioterapia, e successiva resezione chirurgica del cancro primario e dei linfonodi circostanti. Bisogna tenere conto del
fatto che il tasso di recidiva del cancro in questi pazienti è alto, e che, se il tumore ritorna, il cancro di solito non è curabile», afferma Harry Yoon, autore senior dello studio.
Lo studio ha accertato se l'aggiunta dell'immunoterapico pembrolizumab alla chemioradioterapia e alla chirurgia standard avesse l'effetto di aumentare il numero di pazienti che arrivano ad avere una eradicazione completa del tumore nella posizione originale e nei linfonodi vicini.
I dati mostrano che l'aggiunta dell'immunoterapia porta all'aumento delle possibilità di eradicazione completa del tumore primario e delle metastasi linfonodali regionali nei pazienti con livelli elevati di PD-L1.
«I pazienti che sperimentano questa completa eradicazione sembrano avere maggiori possibilità di cura. Se questi risultati potranno essere confermati in uno studio clinico separato e più ampio, la combinazione di immunoterapia con chemio-radioterapia e chirurgia potrebbe diventare il nuovo standard di cura per i pazienti con cancro gastroesofageo non metastatico», spiegano gli autori.

Fonte: Clinical Cancer Research 2022. Doi: 10.1158/1078-0432.CCR-22-0413

Clinical Cancer Research

27/05/2022 10:40:00 Andrea Sperelli


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