Una diagnosi precoce per la dislessia

La risonanza funzionale può evidenziarne dei premarcatori

Le persone con dislessia evolutiva presentano alcune alterazioni nelle reti neurali dell'emisfero posteriore sinistro. A stabilirlo è stato uno studio condotto al Children's Hospital di Boston pubblicato nei "Proceedings of National Academy of Sciences", che rileva come i meccanismi compensatori sia dei bambini sia degli adulti risiedano invece nelle aree cerebrali frontali. I meccanismi di questi due fenomeni non sono ancora del tutto chiariti. Lo studio ha cercato di indagare in un gruppo di 36 bambini con un rischio familiare di sviluppare un DD l'elaborazione fonologica. Attraverso tecniche di neuroimaging funzionali sono state rilevate delle riduzioni di attivazione delle regioni cerebrali temporo-parietali bilaterali e occipito-temporali sinistre nei bambini con storia familiare per DD, rispetto a quelli che non avevano alcuna storia familiare per il disturbo in questione. Questi dati sembrerebbere concordare con precedenti evidenze in cui questa ipoattività dell'emisfero posteriore sinistro si riscontrava nei bambini in età scolare e in soggetti adulti con diagnosi di DD.
“I nostri risultati suggeriscono che le differenze di elaborazione fonologica in individui con DD non sono una conseguenza della mancata lettura, ma sono presenti ancor prima dell'inizio dell'acquisizione dei processi di alfabetizzazione”, affermano gli autori dello studio. Infine i meccanismi di compenso presenti nelle aree frontali degli adulti e nei soggetti già diagnosticati da tempo non sono stati riscontrati nei bambini con solo familiarità positiva.
Futuri studi longitudinali saranno importanti al fine di determinare se le differenze riscontrate possano essere considerati dei premarcatori per una diagnosi precoce di bambini a rischio per DD.

dr.ssa Anna Saito


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