Un test dell'Università di Edimburgo e della University of Texas Medical Branch ha come oggetto uno spray in grado di colpire gli aggregati della proteina tau, uno dei meccanismi alla base dell'Alzheimer.
Lo spray veicola nel cervello un anticorpo specifico che si lega alle proteine tau. L'anticorpo è contenuto all'interno di una capsula che ne consente il passaggio attraverso la barriera emato-encefalica. L'approccio è stato analizzato su modello murino e descritto sulle pagine di Science Translational Medicine.
In un primo lavoro pubblicato sempre su Science Translational Medicine il gruppo texano guidato da Sagar Gaikwad ha sviluppato un anticorpo specifico per la tau e ha dimostrato il targeting selettivo degli aggregati tau tossici nei tessuti derivati dai pazienti e negli oligomeri tau in vitro. I ricercatori lo hanno poi confezionato in micelle lipofile che una volta giunte nel cervello dei topi si sono dissolte liberando gli anticorpi.
Spiegano i ricercatori: “In questo studio, abbiamo sviluppato un anticorpo monoclonale tossico specifico per la conformazione tau-2 (Ttcm2), che ha riconosciuto selettivamente gli aggregati tau patologici nei tessuti cerebrali di pazienti con Alzheimer, demenza con corpi di Lewy e paralisi sopranucleare progressiva. Ttcm2 ha potentemente inibito un meccanismo essenziale alla base della progressione della tauopatia. Per colpire efficacemente gli aggregati tau intracellulari e garantire un rapido rilascio al cervello, Ttcm2 è stato caricato in micelle e somministrato attraverso la via intranasale. Abbiamo scoperto che le micelle con l'anticorpo somministrato per via intranasale entrava in modo efficiente nel cervello nei topi con tauopatia, prendendo di mira la tau patologica nei compartimenti intracellulari. Inoltre, una singola dose intranasale dell'anticorpo ha eliminato efficacemente la tau patologica, aumentato le proteine sinaptiche e migliorato le funzioni cognitive nei topi anziani con tauopatiaâ€.
I ricercatori hanno poi somministrato lo spray a topi affetti da tauopatia, dimostrando che l'anticorpo tau oligomerico caricato nelle micelle riduce la patologia e migliora la cognizione nel modello murino di malattia. I ricercatori hanno quindi usato lo spray nasale su diversi modelli murini e li hanno osservati nel tempo per verificare se c'era una differenza.
I topi trattati mostravano sintomi di demenza ridotti, mentre i test eseguiti post mortem mostravano livelli ridotti di grovigli e accumuli di tau. Gli stessi risultati sono emersi anche applicando lo spray a campioni di tessuti nervosi umani. “Questo studio potrebbe essere prezioso nella progettazione di immunoterapie tau efficaci per l'Alzheimer e altre tauopatieâ€, concludono gli esperti. È d'accordo anche Daniela Neuhofer, editor di Science, che in un commento ha scritto che “questi risultati suggeriscono una nuova strategia immunoterapeutica per le malattie neurodegenerative con patologia tauâ€.
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