Un sonno irregolare ha l'effetto di aumentare il rischio di insorgenza dell'aterosclerosi, una condizione che a sua volta favorisce le possibilità di infarto e ictus.
A sostenerlo è uno studio coordinato dal Vanderbilt University Medical Center di Nashville e pubblicato sul Journal of the American Heart Association. I ricercatori hanno voluto approfondire il già noto rapporto fra qualità del sonno e malattie cardiovascolari concentrandosi sugli effetti dell'irregolarità del sonno, ovvero l'alternarsi di diverse durate del riposo notturno durante la settimana.
Sono stati analizzate oltre 2.000 persone fra i 45 e gli 84 anni per comprendere come le abitudini notturne si riflettessero sul rischio di sviluppare l'aterosclerosi, vale a dire una perdita di elasticità delle pareti arteriose a causa dell'accumulo di calcio, colesterolo, cellule infiammatorie e materiale fibrotico.
Dallo studio emerge che le persone con variazioni frequenti nella durata del sonno avevano un rischio fino al 40% più alto di avere calcificazioni alle arterie coronarie, del 12% in più di avere placche alle carotidi e quasi doppio (+91%) di avere occlusioni alle arterie degli arti inferiori.
"Mantenere abitudini del sonno regolari e diminuirne la variabilità è un comportamento facilmente regolabile che può non solo aiutare a migliorare il sonno, ma anche a ridurre il rischio cardiovascolare", ha affermato la prima firmataria dello studio Kelsie M. Full.
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