Una delle complicazioni più frequenti e dannose per chi viene operato è l'insorgenza di infezioni post-operatorie. Secondo uno studio pubblicato su New Scientist e realizzato su oltre 200 persone sottoposte a procedure spinali, le infezioni chirurgiche post-operatorie sarebbero causate dai batteri che colonizzano la cute del soggetto.
Stando ai dati europei, il tasso di infezione fra i pazienti ricoverati in terapia intensiva è del 12,7%. Il gruppo di lavoro di scienziati dell'Università di Washington a Seattle, guidato da Dusting Long, ha raccolto tamponi cutanei prima e dopo un intervento di chirurgia spinale di 204 pazienti. In 14 hanno sviluppato un'infezione. Dopo l'analisi dei microbiomi responsabili il team ha scoperto che 12 dei casi riguardavano batteri che già facevano parte del microbioma cutaneo dei pazienti.
«Praticamente quasi tutte le infezioni al sito chirurgico che abbiamo riscontrato provenivano dal microbioma del paziente e non da agenti patogeni introdotti dall'ospedale o dalla sala operatoria», ha spiegato Stephen Salipante, tra gli autori dello studio.
Stando ai dati, il 59% degli organismi che provocano infezioni sono resistenti agli antibiotici somministrati prima dell'intervento chirurgico proprio per evitare infezioni post-operatorie.
«Scoprendo i tratti di resistenza agli antibiotici nel microbioma prima dell'intervento chirurgico, sarebbe possibile adattare la terapia antibiotica a ogni singolo paziente per renderla così il più efficace possibile», aggiunge Salipante.
«Nonostante i risultati, un ambiente ospedaliero pulito con strumenti sterili è essenziale», commenta Long.
Le procedure maggiormente a rischio sono le intubazioni e i cateteri, e ovviamente le unità di terapia intensiva sono i reparti con i tassi di infezione più alti dal momento che utilizzano dispositivi invasivi e ospitano pazienti in gravi condizioni.
Le informazioni di medicina e salute non sostituiscono
l'intervento del medico curante
Questa pagina è stata letta
293546 volte