Tante ore seduti a giocare ai videogiochi online e altrettante a mangiucchiare e sgranocchiare alimenti non proprio salutari spesso pubblicizzati proprio durante le sedute di gioco.
È il problema segnalato da uno studio presentato all'ultimo congresso della European Association for the Study of Obesity da un team dell'Università di Liverpool. I bambini e i ragazzi esposti agli spot relativi a cibi ricchi di grassi, sale e zuccheri sono maggiormente a rischio di diventare sovrappeso od obesi.
Lo studio ha coinvolto 490 adolescenti fra i 12 e i 18 anni per capirne i comportamenti alimentari e scoprire se ci fosse un nesso con le pubblicità alle quali erano esposti sulle piattaforme online di videogiochi.
Gli autori hanno analizzato tipologia e quantità di pubblicità di cibo più o meno evidenti in oltre 52 ore di video su Twitch caricati da tre influencer popolari fra i ragazzini. Hanno preso in considerazione anche tipologie di marketing diverse dal solito, ad esempio pubblicità proposte come mini-giochi.
È emerso innanzitutto il vero e proprio bombardamento attraverso il quale i ragazzi vengono spinti a consumare. Per ogni ora di gioco, i ragazzi risultano esposti alle pubblicità , più o meno invasive, per la bellezza di 52 minuti. Pubblicità che promuovono il consumo di alimenti grassi, calorici, salati e zuccherati, e anche energy drink.
L'esposizione risulta praticamente continua perché le marche rimangono spesso in sovrimpressione durante il gioco, e solo nel 2 per cento dei casi è evidente la loro natura di pubblicità .
I ragazzi esposti a questo tipo di pubblicità ultrainvasiva sono portati a preferire ciò che vedono nel doppio dei casi, ingurgitando in media 37 calorie in più subito dopo ogni sessione di gioco.
La ricerca ha previsto anche un piccolo esperimento. A 91 ragazzi è stato proposto un finto video Twitch che conteneva una pubblicità di cibo spazzatura o una pubblicità di altro tipo. I ricercatori hanno detto ai volontari che avrebbero dovuto sottoporsi a un test di memoria su quanto visto, ma prima del test gli era stata consentita una pausa snack.
Sul momento non sono emerse differenze nella scelta del cibo, ma nelle settimane successive è emerso che più tempo i ragazzi riferivano di aver trascorso sulle piattaforme di gaming online, più erano propensi a mangiare alimenti calorici e poco salutari.
«L'esposizione al marketing digitale di cibo spazzatura può guidare le scelte alimentari dei giovanissimi, portando a un introito maggiore di calorie e a un aumento di peso soprattutto gli adolescenti», segnala la coordinatrice della ricerca, Rebecca Evans. «Sarebbe importante pensare a restrizioni nella possibilità di fare pubblicità a certi tipi di cibo anche sulle nuove piattaforme digitali interattive, su cui gli adolescenti passano sempre più il loro tempo».
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