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26/10/2021 10:10:00 Pubblicato il primo studio scientifico sul confronto tra i due metodi

Per rifarsi il seno meglio le protesi o l’innesto di grasso?
È il professor Pietro Gentile, Professore Associato di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva presso l'Università Tor Vergata di Roma, chirurgo di fama internazionale per la Chirurgia Plastica Rigenerativa ad aver pubblicato sul prestigioso "Journal of Clinical Medicine" il primo studio scientifico sul confronto tra l'uso delle protesi e del proprio grasso nell'aumento di volume del seno.
Lo studio racconta come siano cambiate, negli ultimi 20 anni, le procedure chirurgiche di rimodellamento ... (Continua)

03/07/2020 16:00:00 Grazie allo studio di una rara malattia genetica

Scoperta la ragione di cisti e tumori renali
Presso l’Istituto Telethon di Genetica e Medicina (Tigem) di Pozzuoli il team di Andrea Ballabio ha descritto sulle pagine di Nature come il meccanismo responsabile di una rara malattia genetica offra una chiave per la comprensione di un meccanismo che porta alla formazione di cisti e tumori a carico di particolari organi, primo fra tutti il rene.
Sostenuto da Fondazione Telethon, da Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro e dalla Regione Campania, lo studio ha visto la partecipazione ... (Continua)

15/11/2016 12:33:17 Nel tubero c'è una sostanza che regola la glicemia

La batata aiuta a combattere il diabete
Se le patate vanno consumate con moderazione, le batate sembrano invece un alleato dei pazienti affetti da diabete. Lo spiega la nutrizionista Serena Missori ad Adnkronos: «La batata o patata dolce, nonché patata americana, è una radice tuberosa appartenente alla famiglia delle Convolvulaceae, originaria dell'America del Sud, ed è arrivata a noi tramite Cristoforo Colombo. Non contiene solanina come le patate, appartenendo ad un’altra famiglia, anche se ne ricorda l’aspetto».
La batata ... (Continua)

19/10/2016 17:15:00 Studiosi americani lavorano alla messa a punto di nuovi farmaci

Autismo da sclerosi tuberosa, nuove cure sono possibili
Un farmaco per l'autismo. La speranza per migliaia di famiglie che vivono ogni giorno il dramma di un figlio affetto da una delle malattie più misteriose. Un gruppo di scienziati del Boston Children's Hospital ha pubblicato su Cell Reports una ricerca che getta nuova luce sui meccanismi alla base dell'autismo.
I medici sono partiti dall'analisi della sclerosi tuberosa complessa (TSC), una malattia genetica strettamente connessa con l'autismo. Nel 50 per cento dei casi, infatti, i bambini che ... (Continua)

05/04/2012 Nuove tecnologie evidenziano almeno tre geni mutati

Le mutazioni genetiche nell’autismo
Sono state individuate mutazioni di tre nuovi geni nell’autismo. Recenti studi, grazie ad una nuova tecnologia genomica, hanno dimostrato che i geni Chd8, Snc2a e KAtnaI2 sono portatori di mutazione nei soggetti con disturbi dello spettro autistico, tra questi uno in particolare dei ricercatori della Mount Sinai School of Medicine, pubblicati su 'Nature'.
Questi studiosi partecipano tutti all'Autism Sequencing Consortium (Asc), i loro risultati evidenziano alcuni target genetici per ... (Continua)

07/11/2011 13:27:24 Cellule nervose staminali mutanti ne costituiscono l’origine

Un modello sperimentale per la Sclerosi Tuberosa
La sclerosi tuberosa (ST) è una malattia genetica molto frequente nei bambini, con un’incidenza di 1 su 6000 nati, che coinvolge in modo particolarmente grave già dai primi anni di vita il sistema nervoso centrale in cui si riscontrano lesioni focali responsabili di epilessia, ritardo mentale e di lesioni neurologiche potenzialmente invalidanti (noduli sub ependimali, tumori gliali).
La ST è determinata dalla mutazione in uno dei due geni, chiamati TSC1 e TSC2, la cui assenza porta ... (Continua)

17/10/2011 13:20:30 Una molecola attiva sul “core” della malattia

Everolimus anche per la Sclerosi Tuberosa
È stato testato per la Sclerosi Tuberosa (TSC) everolimus, una molecola di recente approvazione da parte del FDA (Food and Drug Amministration) per il trattamento di tumori negli adulti e che ne ha permesso ora l’utilizzo anche per i bambini sopra i tre anni di età, affetti da tumori cerebrali benigni.
Si tratta per lo più di astrocitomi sub ependimali a cellule giganti associati alla TSC, per cui fino ad oggi era possibile solo l’intervento chirurgico e non in tutti i casi.
La nuova ... (Continua)

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