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ARTICOLI
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Risultati da 41 a 50 DI 100
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10/12/2018 La carenza della sostanza metterebbe a rischio i nascituri |
Mancanza di vitamina D associata a schizofrenia
Mostrare scarsi livelli di vitamina D alla nascita potrebbe avere un effetto molto negativo sulla crescita dei nuovi nati. Lo dice uno studio dell’Università di Aarhus, in Danimarca, e dell’Università del Queensland, secondo cui un deficit del nutriente è associato a una probabilità più alta di sviluppare la schizofrenia in età adulta. Lo studio ha preso in considerazione oltre 3mila soggetti nati fra il 1981 e il 2000. Il team guidato da John McGrath ha analizzato i livelli di vitamina D ... (Continua)
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05/11/2018 Un calcolo matematico alla base della capacità di predizione |
Predire Alzheimer e Parkinson
Uno studio pubblicato su Brain svela la possibilità di predire l’insorgenza e lo sviluppo di malattie neurologiche come l’Alzheimer, il Parkinson o la schizofrenia. La ricerca è firmata dal Prof. Tommaso Costa, fisico Docente di statistica computazionale e dal Prof. Franco Cauda, psicologo Docente di psicofisiologia, alla guida del FocusLab, gruppo di ricerca dell’Università di Torino. Stando agli esiti dello studio, le patologie cerebrali tendono a propagarsi nel cervello non in maniera ... (Continua)
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17/10/2018 11:20:00 Primo antipsicotico ad azione globale |
Nuovo farmaco per la schizofrenia, cariprazina
È in arrivo anche nel nostro paese un nuovo farmaco per il trattamento della schizofrenia. Si tratta di cariprazina, un antipsicotico di terza generazione che, grazie alla propria peculiarità farmacologica, può essere considerato unico nel panorama di questa classe terapeutica. Questa molecola, infatti, non è solo in grado di agire sui sintomi “positivi” della malattia (deliri, allucinazioni, dissociazione logico-formale del pensiero, ecc.), ma anche sulla componente “negativa” (apatia, ... (Continua)
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27/07/2018 Un’alterazione di Dysbindin aumenta la risposta ai trattamenti |
Schizofrenia, un gene influenza l'efficacia dei farmaci
L'efficacia dei trattamenti farmacologici per la schizofrenia è influenzata dalla variazione di un gene. La scoperta è stata fatta nel corso di uno studio, pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Nature Communications, a cui ha preso parte anche l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Il gene in questione si chiama Dysbindin e, stando a quanto hanno rilevato gli autori della ricerca, i pazienti che rispondono in modo adeguato agli psicofarmaci più comuni sono le persone portatrici ... (Continua)
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17/04/2018 14:22:00 Le aree coinvolte nelle distorsioni della percezione |
Ecco dove nasce la schizofrenia
La schizofrenia rivela la sua origine grazie a uno studio dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Rovereto pubblicato su Neuroimage: Clinical. “È il primo passo per programmare terapie farmacologiche più mirate", ha detto il coordinatore del gruppo di ricerca, Angelo Bifone. Lo studio italiano smentisce la teoria finora ritenuta più attendibile, ovvero che le allucinazioni e le alterazioni della percezione originassero dalla corteccia frontale, l’area del cervello che controlla le ... (Continua)
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18/01/2018 12:30:00 Stimolazione transcranica neurodinamica individuale |
Nuova tecnica per curare i disturbi neurologici
Il cervello umano usa i segnali che gli giungono dai sensi per adeguare a essi i comportamenti: per esempio, affrettarsi a spegnere il fornello quando si sente che dall’arrosto arriva odore di bruciato. Nelle persone affette da malattie neurologiche o psichiatriche come ictus, sclerosi multipla, schizofrenia, questi meccanismi sono compromessi e l’elaborazione dei segnali sensoriali in arrivo è alterata a causa di distorsioni nella comunicazione nelle reti neuronali. Una via per ristabilire il ... (Continua)
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09/01/2018 14:30:00 Alter ego virtuale come cardine di terapie innovative |
Un avatar cura schizofrenia e depressione
Niente farmaci, ma un approccio comportamentale basato sull'utilizzo delle nuove tecnologie. È ciò che stanno tentando di fare diversi gruppi di ricerca per il trattamento di schizofrenia e depressione attraverso l'utilizzo di un avatar. L’ultima ricerca in ordine di tempo, pubblicata su The Lancet Psychiatry, è firmata da Tom Craig e dal suo team del King’s College di Londra. Craig spiega: «Un'ampia percentuale di persone con schizofrenia continua a sperimentare voci angoscianti ... (Continua)
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20/10/2017 Alcune aree rivelano un’attività specifica |
La gelosia abita nel cervello
La gelosia è anche una questione fisiologica. Uno studio del California National Primate Research ha scoperto le caratteristiche specifiche dell’attività cerebrale associata al fenomeno della gelosia. Per farlo, i ricercatori hanno studiato le scimmie Titi, che come noi fanno parte di quegli animali caratterizzati da legami monogami e permanenti. «Hanno atteggiamenti ed emozioni che riconosciamo come vicine a come ci sentiamo noi», afferma Karen Bales, scienziata che ha condotto lo studio ... (Continua)
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06/04/2017 11:40:00 Il paliperidone palmitato può essere assunto 4 volte in un anno |
Schizofrenia, nuova terapia ogni 3 mesi
Una nuova terapia potrebbe migliorare le condizioni dei pazienti affetti da schizofrenia. L'aspetto positivo del trattamento è la distribuzione trimestrale della terapia, basata sulla molecola paliperidone palmitato. Uno dei rischi è la mancata adesione alla terapia, che viene seguita in un primo tempo e poi abbandonata con conseguenti rischi di ricaduta. Il paliperidone palmitato, però, appartiene alla classe dei farmaci definiti Long acting injectables (Lai), cioè iniettabili a lunga ... (Continua)
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29/03/2017 15:50:00 I primi sintomi possono confondere, ma esiste un biomarcatore |
Depressione e schizofrenia, come distinguerle
Per distinguere fin da subito l'insorgenza di uno stato depressivo dalla schizofrenia occorre far riferimento a un biomarcatore. Lo affermano i ricercatori della Yale School of Medicine di New Haven guidati da Handan Gunduz-Bruce. Nelle primissime fasi delle due malattie, i sintomi possono dar adito a interpretazioni errate da parte dei medici, riducendo le possibilità di una diagnosi corretta. Tuttavia, lo studio pubblicato su Experimental Physiology suggerisce l'adozione di un biomarcatore ... (Continua)
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