|
ARTICOLI
TROVATI : 100
|
Risultati da 1 a 10 DI 100
|
11/10/2024 12:45:00 Con l’età i sintomi depressivi sono associati allo stato infiammatorio |
Lo stile di vita può favorire la depressione
La depressione è malattia sempre più comune nel mondo moderno, tanto da candidarsi ad essere la prima causa di morbilità nei prossimi decenni, secondo le stime dell’Organizzazione mondiale della sanità. Nell’arco della propria vita, infatti, si stima che ne soffre più di un uomo su dieci e fino a una donna su quattro. I dati epidemiologici italiani rivelano un fenomeno interessante rispetto al panorama europeo: la depressione sembrerebbe essere meno diffusa tra i giovani e gli adulti che ... (Continua)
|
08/10/2024 11:10:00 Trattamenti antipertensivi per ridurre il rischio efficaci anche in età avanzata |
Alzheimer, la pressione alta ne aumenta il rischio
Uno dei fattori di rischio per l’Alzheimer più facilmente controllabile è l’ipertensione. Una recente metanalisi pubblicata su Neurology mostra infatti che vivere con un’ipertensione non controllata comporta un aumento del rischio di Alzheimer significativo per chi ha più di 60 anni. In termini percentuali, il rischio maggiore sarebbe del 36% rispetto alle persone con pressione arteriosa nella norma e del 42% rispetto alle persone che assumono farmaci per controllare l’ipertensione. Una ... (Continua)
|
04/10/2024 11:00:00 Le principali fonti dell’inquinamento domestico |
Un decalogo per migliorare la qualità dell’aria in casa
Il 90% della nostra vita scorre al chiuso: in ufficio, a scuola, nelle strutture sanitarie e in automobile, autobus o metro. Ma soprattutto in casa. È la casa l’ambiente nel quale trascorriamo ogni notte e molta parte dei nostri giorni: la nostra abitazione è il nostro primo habitat. Il primo lunedì di ottobre di ogni anno ricorre il World Habitat Day, la data designata dalle Nazioni Unite Giornata Mondiale dell’Habitat con l’obiettivo di promuovere una riflessione sullo stato delle città ... (Continua)
|
01/10/2024 09:35:52 Effetti positivi anche se l’attività è concentrata nel fine settimana |
Lo sport nel weekend fa bene
Non serve praticare un’attività fisica quotidiana per beneficiare dei suoi effetti positivi. Secondo uno studio del Massachusetts General Hospital pubblicato su Circulation, anche concentrare l’attività fisica in uno o due giorni alla fine della settimana ha l’effetto di ridurre il rischio di un’ampia gamma di malattie. Questo modello di esercizio fisico è associato a un minor rischio di sviluppare 264 malattie future in maniera altrettanto efficace rispetto a un’attività fisica distribuita ... (Continua)
|
30/09/2024 11:30:00 Trattamento ben tollerato ed efficace |
Sclerosi multipla, l’efficacia di ofatumumab
Novartis ha annunciato i nuovi dati dello studio di estensione in aperto ALITHIOS al convegno annuale dello European Committee for Treatment and Research in Multiple Sclerosis (ECTRIMS) a Copenaghen. I dati dimostrano che il trattamento di prima linea con ofatumumab fino a sei anni ha portato ad una minore disabilità e una minore progressione della malattia in persone con sclerosi multipla recidivante (SMR) con diagnosi recente (≤ 3 anni) e naïve al trattamento (Recently Diagnosed and ... (Continua)
|
30/09/2024 09:46:26 Un riposo inferiore alle 7 ore aumenta il rischio di ritardi neuro-evolutivi |
Gravidanza, dormire poco fa male al bambino
Dormire in gravidanza è fondamentale per la salute del bambino, oltre che della mamma. A confermarlo sono i dati di uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism da un team dell’Università di Anhui e del MOE Key Laboratory of Population Health Across Life Cycle di Hefei, in Cina. Il team ha analizzato i dati sul sonno di 7.059 coppie madre-bambino. La mancanza di un riposo adeguato durante la gravidanza può essere legata a cambiamenti ormonali, disagi, necessità ... (Continua)
|
27/09/2024 11:15:00 Ricercatori italiani tentano lo sviluppo di due diversi trattamenti |
Nuove terapie per la sindrome di Leigh
Sviluppare una terapia farmacologica neonatale e una terapia genica fetale in utero per la sindrome di Leigh. È questo l’ambizioso progetto coordinato dal Dott. Dario Brunetti, Ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Cliniche e di comunità dell’Università Statale di Milano e Principal Investigator presso l’Istituto Neurologico Carlo Besta, vincitore del bando Multi-round promosso da Fondazione Telethon che ha selezionato 22 progetti di ricerca in tutta Italia dedicati alle malattie ... (Continua)
|
27/09/2024 Approccio innovativo basato sulla bioluminescenza |
Dalle lucciole al cervello, nuova cura per l’epilessia
Un team di ricercatrici e ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) coordinati da Fabio Benfenati, in collaborazione con l’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino e l’Università di Genova, ha sviluppato un approccio innovativo per il trattamento dell’epilessia, che sfrutta la bioluminescenza delle lucciole per prevenire l’iperattività neuronale, tipica delle crisi epilettiche. Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Communications, potrebbe aprire la strada a un nuovo tipo ... (Continua)
|
26/09/2024 17:10:00 Studio analizza l’impatto a lungo termine dell’infezione |
Il Covid in forma grave invecchia di 20 anni il cervello
I pazienti che hanno sofferto di una forma grave di Covid mostrano un invecchiamento evidente del cervello. A mostrarlo è uno studio pubblicato su Nature da un team dell'Università di Liverpool, del King's College di Londra e di altri centri. L’analisi ha mostrato che, a 12-18 mesi dal ricovero i pazienti mostrano ancora i segni della perdita della funzione cognitiva. Dalla risonanza magnetica emerge una riduzione del volume cerebrale in alcune aree chiave. Inoltre, gli esperti hanno ... (Continua)
|
24/09/2024 12:23:00 Episodi ripetuti provocano alterazioni comportamentali e neuronali |
La violenza maschile danneggia il cervello delle donne
Nel contesto di un modello animale sperimentale, le violenze psicologiche e fisiche di un maschio sul corpo femminile provocano un’alterazione della funzionalità in alcune regioni del cervello. In particolare, provocano un deterioramento dell’ippocampo, un’area coinvolta in modo cruciale nei processi cognitivi come la memoria, l’apprendimento di nuove informazioni e nei meccanismi della navigazione, oltre che nella regolazione dell’umore e delle emozioni. Questo è quanto emerge da uno studio ... (Continua)
|
1|2|3|4|5|6|7|8|9|10
|