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ARTICOLI
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Risultati da 1 a 10 DI 11
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03/05/2023 11:30:00 Tasso di eventi avversi inferiore rispetto all’aspirina |
Terapia antipiastrinica, meglio clopidogrel
Una ricerca pubblicata su Jama Cardiology ha messo a confronto gli effetti di una terapia antipiastrinica a base di clopidogrel rispetto ad aspirina in soggetti con e senza diabete in seguito ad angioplastica coronarica percutanea (PCI). «Da marzo 2014 a maggio 2018 è stato condotto uno studio multicentrico, prospettico, randomizzato in aperto che ha coinvolto 37 centri in Corea denominato HOST-EXAM, acronimo per Harmonizing Optimal Strategy for Treatment of Coronary Artery Stenosis-Extended ... (Continua)
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24/05/2022 09:53:00 I pazienti arrivano dal medico con malattia in fase avanzata |
Aterosclerosi delle gambe, Covid ha rallentato le diagnosi
Sebbene le persone abbiano più familiarità con le conseguenze dell’aterosclerosi a livello di cuore (infarto) e cervello (ictus), questa malattia colpisce molto spesso anche gli arti inferiori (arteriopatia periferica, PAD), e con frequenza crescente, visto anche l’invecchiamento della popolazione. A soffrire di questa condizione, che interessa 40 milioni di persone in Europa e 200 milioni nel mondo, è un italiano su 10, dopo i 40 anni (nelle varie forme, da iniziale asintomatica, ad avanzata). ... (Continua)
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13/04/2022 15:15:00 Correlazione fra mal di testa con aura e difetto cardiaco congenito |
L’emicrania e il buco nel cuore
Uno studio del Centro Cardiologico Monzino e Università Statale di Milano, pubblicato oggi sul prestigioso Journal of American College of Cardiology Basic to Translational Science (JACC BTS), spiega per la prima volta il meccanismo fisiopatologico che correla l’emicrania con aura al difetto cardiaco congenito del Forame Ovale Pervio (PFO) - comunemente chiamato “buco nel cuore” - cioè la mancata chiusura totale alla nascita della comunicazione tra atrio destro e sinistro del cuore. Lo ... (Continua)
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31/07/2019 11:10:00 Doppia terapia antipiastrinica efficace anche se di breve durata |
Coronaropatia, la DAPT può essere ridotta
È possibile ridurre la durata della doppia terapia antipiastrinica (DAPT) dopo un intervento coronarico percutaneo (PCI). Lo dice un nuovo studio pubblicato su JAMA da un team della Kyoto University Graduate School of Medicine. La DAPT prevede l’assunzione di aspirina e un inibitore P2Y12, e viene somministrata per i 12 mesi successivi a un intervento per l’impianto di uno stent coronarico a rilascio di farmaco. L’intervento presuppone un aumento del rischio trombotico che viene appunto ... (Continua)
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07/09/2016 La sua assunzione regolare limita gli effetti negativi |
L'aspirina aiuta in caso di ictus
Il rischio di morire a causa di un ictus diminuisce sensibilmente grazie all'assunzione di un quarto di aspirina al giorno. Lo dice uno studio dell'Università di Aberdeen, in Scozia, pubblicato su Stroke. Nello studio sono stati coinvolti oltre 500mila pazienti che avevano subito un ictus. I ricercatori hanno scoperto che chi aveva assunto farmaci anticoagulanti come l'aspirina o il warfarin mostrava anche maggiori probabilità di sopravvivere. I farmaci aumenterebbero anche le probabilità ... (Continua)
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15/07/2015 10:01:00 Associazione fra il pericolo di arresto cardiaco e uso dei farmaci |
Inibitori di pompa protonica e rischio di infarto
L'utilizzo costante degli inibitori di pompa protonica rende più probabile l'insorgenza di una crisi cardiaca. A dirlo è una ricerca della Stanford University pubblicata su Plos One da Nicholas Leeper, che spiega: “gli inibitori di pompa protonica sono stati associati a esiti clinici avversi tra gli utilizzatori di clopidogrel dopo sindrome coronarica acuta, e recenti risultati pre-clinici indicano che questo rischio potrebbe estendersi a soggetti senza precedente storia di malattia ... (Continua)
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19/06/2015 15:23:00 Registrato un leggero aumento del rischio cardiovascolare |
Ibuprofene sconsigliato per chi ha problemi di cuore
I farmaci contenenti ibuprofene aumentano, seppur di poco, il rischio di insorgenza di problemi cardiovascolari. A confermarlo è una revisione del Prac, il Comitato di Valutazione del Rischio per la Farmacovigilanza che opera sotto l'egida dell'Ema, l'Agenzia europea del farmaco. È stato registrato un leggero, ma chiaro aumento del rischio di infarto e di ictus nei pazienti che assumono alte dosi di medicinali che contengono ibuprofene (concentrazione pari o superiore a 2.400 mg). Le stesse ... (Continua)
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01/04/2015 10:10:00 Nei soggetti affetti da stenosi arteriosa intracranica sintomatica |
Lo stent con palloncino aumenta il rischio di ictus
L'utilizzo di uno stent con palloncino nei pazienti colpiti da stenosi arteriosa intracranica aumenta il rischio di ictus e attacchi ischemici transitori. Uno studio pubblicato su Jama ha evidenziato un aumento del pericolo rispetto alla terapia medica con clopidogrel e aspirina. Osama Zaidat, coordinatore della ricerca che lavora presso il Medical College of Wisconsin a Milwaukee, spiega: “nonostante i farmaci, la stenosi arteriosa intracranica è causa comune di eventi cerebrovascolari, con ... (Continua)
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09/08/2013 10:53:24 Aspirina e inibitore di P2Y12 migliorano le condizioni dopo l'intervento |
Anti-aggreganti dopo lo stent
Utilizzare due anti-aggreganti piastrinici aiuta la buona riuscita di un intervento coronarico percutaneo (PCI) per il posizionamento di uno stent. La combinazione di aspirina a basse dosi e di un inibitore del recettore P2Y12 costituisce la terapia ideale dopo un'operazione del genere. A confermarlo è una revisione pubblicata su Jama dal cardiologo Emmanouil Brilakis e dai suoi colleghi dello University of Texas Southwestern Medical Center di Dallas. Per rivascolarizzare i vasi ... (Continua)
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13/03/2013 La strategia “farmaco-invasiva” comparabile all’angioplastica primaria |
Infarto, opzione farmacologica valida prima di angioplastica
Nuovi dati dimostrano che nei pazienti colpiti da infarto miocardico acuto con sovraslivellamento del tratto ST (STEMI) che non possono essere sottoposti ad angioplastica coronarica percutanea primaria (PCI primaria) entro 60 minuti, si ottengono risultati clinici comparabili se sottoposti a trombolisi precoce con tenecteplase, seguita da angioplastica (strategia farmaco-invasiva). “Un numero significativo di pazienti colpiti da infarto miocardico acuto non riesce a raggiungere la sala di ... (Continua)
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