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ARTICOLI
TROVATI : 22
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Risultati da 1 a 10 DI 22
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21/05/2024 09:34:48 Il farmaco per il diabete e l’obesità riduce il rischio di morte cardiovascolare |
Semaglutide previene anche l’infarto
Semaglutide, l’agonista GLP1 sviluppato per il diabete e divenuto poi celebre per i suoi effetti sul peso corporeo, sembra avere un altro effetto positivo, quello di ridurre il rischio di infarto, ictus e morte cardiovascolare. A segnalarlo è una ricerca discussa durante l’ultimo congresso della European Association for the Study of Obesity, secondo cui il farmaco ha un effetto protettivo indipendente dalla perdita di peso che si riesce a ottenere. Lo studio è stato realizzato su ... (Continua)
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13/10/2023 10:01:16 Riduzione drastica del rischio di malattie cardiovascolari |
Fate le scale per vivere a lungo
Sfuggire alla tentazione dell’ascensore e fare le scale ogni giorno assicura longevità. Lo dimostra l’esempio del medico giapponese Shigeaki Hinohara, morto a 105 anni e che fino agli ultimi giorni ha salito le scale dello studio in cui accoglieva i suoi pazienti. Stando ai dati, salire più di 5 rampe di scale al giorno è associato a una riduzione di oltre il 20% del rischio di malattie cardiovascolari aterosclerotiche. Inoltre, chi ha smesso di salire le scale regolarmente mostrava un ... (Continua)
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31/05/2023 10:21:00 La lotta alle sigarette va mirata soprattutto ai giovanissimi |
Il fumo è un fattore di rischio internistico
È tra i fattori di rischio modificabili, quello che più impatta sulla salute. Ma nonostante anni di campagne e di warning, i fedelissimi alle bionde in Italia superano ancora i 12 milioni (24,2% della popolazione), sono più uomini che donne, il 43% circa concentrati nella fascia d’età 25-44 anni e soprattutto con una insidiosa tendenza all’aumento dagli anni della pandemia. Triplicate in appena 3 anni anche le persone che fumano sigarette a tabacco riscaldato (3,3% nel 2022, contro l’1,11% del ... (Continua)
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17/03/2023 11:10:00 Rischio doppio di malattia vascolare delle arterie periferiche |
Dormire poco mette a rischio le arterie
Dormire poco ha tanti effetti negativi, ai quali va aggiunto il rischio doppio di insorgenza della malattia vascolare delle arterie periferiche. A sottolinearlo è un nuovo studio pubblicato sullo European Heart Journal da un team del Karolinska Institutet di Stoccolma guidato da Shuai Yuan, che spiega: "Il nostro studio suggerisce che dormire 7-8 ore a notte è una buona abitudine per ridurre il rischio di questa condizione". L’arteriopatia periferica colpisce oltre 200 milioni di persone in ... (Continua)
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15/02/2023 16:00:00 Confermate efficacia e tollerabilità della terapia |
Colesterolo, gli anti-PCSK9 funzionano
Nuove evidenze per chi soffre di dislipidemia: il più ampio studio italiano in real life conferma che gli anticorpi monoclonali anti-PCSK9 consentono una riduzione del colesterolo LDL del 65% circa e un’ottimale compliance al trattamento (97% di pazienti ancora in terapia a 18 mesi con aderenza pari al 95%). Coordinato dall’Università “Federico II” di Napoli lo studio italiano ha indagato nella pratica clinica efficacia, aderenza e persistenza al trattamento con anticorpi monoclonali ... (Continua)
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03/11/2022 17:40:00 Sintomi e qualità della vita alla base dei trattamenti |
Arteriopatia periferica, fondamentale coinvolgere i pazienti
Per arrivare a un trattamento il più possibile efficace in caso di arteriopatia periferica è essenziale tener conto dei sintomi e della qualità di vita autoriferita dai pazienti. A dirlo è un documento dell'American Heart Association pubblicato su Circulation da Kim Smolderen, professore associato di medicina e psichiatria e co-direttore del laboratorio Vascular Medicine Outcomes Research (VAMOS) presso la Yale University di New Haven, che spiega: «Sono le persone che vivono con la PAD le ... (Continua)
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24/05/2022 09:53:00 I pazienti arrivano dal medico con malattia in fase avanzata |
Aterosclerosi delle gambe, Covid ha rallentato le diagnosi
Sebbene le persone abbiano più familiarità con le conseguenze dell’aterosclerosi a livello di cuore (infarto) e cervello (ictus), questa malattia colpisce molto spesso anche gli arti inferiori (arteriopatia periferica, PAD), e con frequenza crescente, visto anche l’invecchiamento della popolazione. A soffrire di questa condizione, che interessa 40 milioni di persone in Europa e 200 milioni nel mondo, è un italiano su 10, dopo i 40 anni (nelle varie forme, da iniziale asintomatica, ad avanzata). ... (Continua)
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17/01/2022 17:00:00 L’alimentazione rivoluzionaria che predilige i grassi |
La dieta chetogenica per ritrovare la forma
Gennaio è il mese perfetto per porsi nuovi obiettivi, adottare buone abitudini e rimettersi in forma. Insomma, dopo le festività, è il momento ideale per intraprendere una dieta. Certo, per molte persone questo sarà un leitmotiv ormai privo di senso, vista l’inutilità di iniziare l’ennesima dieta ipocalorica per ottenere scarsissimi risultati, a fronte di sacrifici, rinunce e privazioni; per poi riprendere, al più tardi a Pasqua, i chili persi con gli interessi. Ebbene, come affermò Thomas ... (Continua)
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14/04/2021 12:50:00 Gli elementi che accelerano lo sviluppo della malattia |
Fattori di rischio per l’arteriopatia obliterante
Ci sono fattori di rischio poco evidenti ma importanti che possono accelerare lo sviluppo di un’arteriopatia obliterante. Li ha rivelati uno studio pubblicato sull’International Journal of Molecular Sciences da un team del Policlinico Universitario Agostino Gemelli e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma guidato da Andrea Flex, che spiega: «Il trattamento dell'arteriopatia obliterante (PAD) mira a ripristinare un flusso di sangue sufficiente per tutti i distretti delle gambe, e ... (Continua)
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02/04/2020 17:32:00 Riduzione del rischio di ischemia ed eventi cardiovascolari |
Arteriopatia periferica, rivaroxaban e aspirina
Rivaroxaban, inibitore del Fattore Xa di Bayer, ha raggiunto l’endpoint primario d’efficacia nello studio di Fase III VOYAGER PAD. Lo Studio ha valutato il farmaco al dosaggio vascolare di 2,5 mg due volte/die più aspirina 100 mg una volta/die, rispetto alla terapia standard. I risultati dimostrano una riduzione del 15% del rischio composito di ischemia acuta agli arti, amputazione maggiore per cause vascolari, infarto, ictus ischemico o mortalità per cause cardiovascolari, in pazienti che ... (Continua)
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