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23/05/2023 16:45:00 Effetti dannosi sul sistema cardiovascolare

Glutocorticoidi pericolosi per il feto
I glutocorticoidi più utilizzati – desametasone e betametasone – hanno effetti dannosi sul sistema cardiovascolare del feto in via di sviluppo. Lo certifica uno studio pubblicato su FASEB Journal da un team dell’Università di Cambridge guidato da Tessa Garrud, che spiega: «I glucocorticoidi sintetici più usati, ossia desametasone e betametasone, se somministrati in epoca prenatale accelerano la maturazione polmonare fetale e riducono la mortalità nei neonati prematuri, ma possono avere anche ... (Continua)

23/05/2023 16:10:00 Rischio di malattie cardiovascolari superiore per le donne che ne hanno sofferto

La depressione in gravidanza fa male al cuore
Le malattie cardiovascolari sembrano più frequenti fra le donne che durante la gravidanza hanno sofferto di depressione. A sostenerlo è uno studio pubblicato sul Journal of the American Heart Association da un team del Baylor College of Medicine e del Texas Children’s Hospital di Houston.
«Sebbene la depressione sia ben conosciuta come fattore di rischio indipendente per CVD nella popolazione generale: gli uomini e le donne depressi hanno maggiori probabilità di sviluppare malattie cardiache ... (Continua)

12/05/2023 10:30:00 Pratica semplice e naturale per il benessere della diade genitore-figlio

I benefici della Kangaroo Care
“Quando me lo poggiarono sul petto sentii solamente il suo calore e il suo profumo, i suoi movimenti, il suo respiro e non pensai – almeno in quel momento – che eravamo in una TIN, in quell’istante c’eravamo solo e semplicemente noi due, una cosa sola”.
È così che Angela, madre di Ettore, nato a 29 settimane e di 670 grammi, descrive il suo primo incontro con la Kangaroo Care (KC), che consiste nel creare un contatto pelle a pelle tra il neonato e i suoi genitori.
Momento indescrivibile e ... (Continua)

03/05/2023 10:40:00 Gli effetti positivi di rozanolixizumab e zilucoplan

Nuovi farmaci per la miastenia gravis
Due studi di fase 3 mostrano gli effetti positivi di due nuovi farmaci per la miastenia gravis, rozanolixizumab e zilucoplan. Nei soggetti affetti da miastenia gravis generalizzata (Gmg), con autoanticorpi positivi al recettore dell'acetilcolina (AChR-Ab+) o autoanticorpi positivi alla tirosin-chinasi muscolo-specifica (MuSK-Ab+), il trattamento con rozanolixizumab ha evidenziato effetti clinicamente rilevanti e statisticamente significativi sugli endpoint primari, mentre zilucoplan - in ... (Continua)

02/05/2023 15:10:00 I farmaci somministrati precocemente migliorano la prognosi

Gli antibiotici possono aiutare i neonati pretermine
La somministrazione precoce di antibiotici può migliorare la prognosi dei neonati pretermine ricoverati in terapia intensiva neonatale.
A dirlo è uno studio pubblicato su Pediatrics e firmato da Weiyin Yu dell’Università di Fudan, in Cina, che ha analizzato l’uso, la durata e quali tipi di antibiotici potessero modificare la prognosi dei neonati pretermine.
«Circa l'80% dei neonati con peso alla nascita molto basso o pretermine ha ricevuto antibiotici durante la prima settimana di vita, ... (Continua)

24/04/2023 09:14:11 Esistono davvero sostanze obesogene?

Sostanze chimiche e obesità
Ha fatto notizia in questi giorni la possibilità che alcune sostanze chimiche molto diffuse nella nostra vita quotidiana, con le quali non soltanto entriamo in contatto ma addirittura involontariamente ingeriamo, possano avere la capacità di indurre sovrappeso e obesità e, per tale motivo, sono state definite “obesogene”.
Oltre ai media se ne sono ampiamente occupate le riviste scientifiche e, del resto, il tema non è nuovo: le prime ricerche e relative pubblicazioni scientifiche risalgono ... (Continua)

20/04/2023 17:01:00 Una terapia media di 3 giorni non sembra rischiosa

Parto, gli antidolorifici non sono un rischio per i neonati
Le partorienti possono assumere antidolorifici oppioidi, che non sembrano rappresentare un pericolo per i neonati. A evidenziarlo è uno studio pubblicato sul British Medical Journal da un team del Sunnybrook Health Sciences Centre di Toronto guidato da Jonathan Zipursky.
Lo studio ha analizzato i dati raccolti fra il 2012 e il 2020 relativi ai bambini nati da 85.852 partorienti che hanno richiesto una prescrizione di oppioidi entro 7 giorni dalle dimissioni ospedaliere e da 538.815 pazienti ... (Continua)

20/04/2023 12:45:00 Alcuni suoni potrebbero danneggiarlo

Le incubatrici minacciano l’udito dei bambini
L’udito dei bambini nati prematuri e in terapia intensiva neonatale non è certo il primo dei pensieri di medici e genitori, ma anch’esso potrebbe essere a rischio. Lo dice uno studio pubblicato su Frontiers in Pediatrics da un team dell’Università di Vienna diretto da Cristoph Reuter, che spiega: «Nonostante negli ultimi anni sia cresciuta l'attenzione scientifica dedicata all'ambiente rumoroso vissuto dai neonati prematuri durante il ricovero in NICU, mancano dati specifici sulle ... (Continua)

17/04/2023 11:50:00 Lo sviluppo cerebrale è sorprendentemente veloce in questo ambito

Mature a 4 settimane le aree di visione dei neonati
Già a quattro settimane di vita, le aree del cervello del neonato che presiedono all’analisi della visione del movimento sono mature e simili a quelle dell’adulto. Questo è il risultato straordinario di una ricerca scientifica sull’evoluzione delle aree cerebrali coinvolte nella visione nei neonati appena nati, iniziata 15 anni fa e destinata ad aprire scenari sempre nuovi.
Lo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale Journal of Neuroscience, è stato condotto dal team di ... (Continua)

04/04/2023 11:40:00 Potrebbe essere utilizzato sui bambini in terapia intensiva neonatale

Un algoritmo prevede le convulsioni nei neonati
Un algoritmo di apprendimento automatico potrebbe aiutare i medici che lavorano nelle terapie intensive neonatali, prevedendo l’insorgenza di convulsioni nei bambini a rischio.
È stato messo a punto dai ricercatori del Neuroscience Center del Children’s Hospital di Philadelphia (CHOP) e potrebbe essere introdotto nelle cure di routine per aiutare a decidere per quali bambini sarà necessario un elettroencefalogramma. Ciò consentirebbe di evitare a molti l’adozione di procedure invasive e non ... (Continua)

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