Grazie allo studio di una rara forma ereditaria della malattia di Parkinson, ricercatori dell’Università di Trento hanno descritto un nuovo meccanismo patologico alla base della malattia che potrebbe in futuro essere sfruttato in chiave terapeutica anche per le forme non genetiche. Pubblicato sulla rivista Brain, il lavoro è stato coordinato da Giovanni Piccoli, ricercatore del Dipartimento di Biologia cellulare, computazionale e integrata (Cibio), con il supporto del programma carriere della Fondazione Telethon, l’Istituto Telethon Dulbecco.
Quella di Parkinson è una malattia neurodegenerativa a evoluzione lenta ma progressiva, che coinvolge specifiche aree del cervello, i gangli della base, deputate al controllo del movimento e dell’equilibrio. Nel tempo si assiste alla degenerazione di specifici neuroni presenti nei gangli della base, quelli dopaminergici, e parallelamente alla ...
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