Una delle complicazioni più temibili del diabete di tipo 2 è la possibile insorgenza di una nefropatia cronica, che può sfociare in malattia renale in stadio terminale (ESKD).
Per ridurre il rischio è necessario un controllo glicemico intensivo e costante, che consente anche la riduzione del rischio di morte cardiovascolare. A dirlo è uno studio pubblicato su Diabetes Care da un team della Scuola di sanità pubblica e medicina preventiva della Monash University.
I ricercatori guidati da Sophia Zoungas hanno esaminato gli effetti a lungo termine del controllo glicemico intensivo sul rischio di malattia renale in stadio terminale su un campione di pazienti che hanno partecipato allo studio Advance.
«Il nuovo studio era finalizzato ad accertare l'incidenza di nefropatia terminale, definita come la necessità di dialisi o trapianto renale, oppure di morte per malattie
renali, insieme ...
(Continua)
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