Un'esposizione esagerata agli estrogeni nel corso della gravidanza potrebbe avere come effetto l'inibizione di un gene soppressore del cancro alla mammella, aumentando così il rischio per le bambine una volta diventate adulte.
A dirlo è una ricerca della Georgetown Lombardi Comprehensive Cancer Center presentata nel corso del convegno annuale dell'American Association for Cancer Research. Stando agli esiti dello studio, un ambiente fetale troppo ricco di estrogeni può comportare la disattivazione del meccanismo di riparazione del Dna del gene BRCA1.
Il silenziamento del gene si verifica in utero a causa di un processo denominato metilazione, costituendo una variabile molto importante nel calcolo delle probabilità di un tumore alla mammella in età adulta.
La dottoressa Leena Hilaviki-Clarke, che ha coordinato lo studio, commenta: “potremmo identificare le donne che hanno un aumento ...
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