Nintedanib, molecola autorizzata per il trattamento della fibrosi polmonare idiopatica, si dimostra una valida opzione terapeutica anche per la linfangioleiomiomatosi, patologia rara che colpisce principalmente le donne in età fertile e per la quale, a oggi, è disponibile un solo farmaco con diversi effetti collaterali. A fare la scoperta, da poco pubblicata su The Lancet Respiratory Medicine, un team di ricercatori italiani guidati da Sergio Harari, Direttore dell’Unità Operativa di Pneumologia e Terapia Semintensiva Respiratoria dell’IRCCS MultiMedica (centro di riferimento nazionale ed europeo per le malattie polmonari rare) e professore di Medicina interna all’Università degli Studi di Milano, in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Genetica Molecolare “Romeo ed Enrica Invernizzi”.
La linfangioleiomiomatosi colpisce meno di una persona su 1 milione. È caratterizzata dalla ...
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