Non è vero che il test dell’antigene prostatico specifico (Psa) sia ormai diventato inutile come affermano diverse ricerche. Alcune linee guida ne hanno chiesto l’abbandono a causa dei troppi falsi positivi e di conseguenza delle troppe biopsie effettuate.
Ora però uno studio dell’Università di Ottawa pubblicato su Mayo Clinic Proceedings rivela l’efficacia di un nuovo protocollo basato sulla semplice ripetizione del test in caso di anormalità . Soltanto nel caso di un secondo test che riveli livelli troppo elevati dell’antigene si procederà a una biopsia. Luke Lavallée, primo autore della ricerca, spiega: «Elevati livelli di Psa si associano a un maggior rischio di tumore alla prostata, e lo screening basato sul test può aiutare a rilevarne precocemente la presenza, rendendolo meglio curabile». Ma a volte i livelli fluttuano a causa di infezioni o per ...
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