Sapere esattamente cosa e dove colpire facilita il compito di qualsiasi esercito. Così succede anche in ambito medico, dove l'individuazione di target terapeutici specifici rappresenterebbe una svolta nel trattamento di molte malattie, prime fra tutti i tumori.
Dal congresso dell'Associazione Italiana di Medicina Nucleare e Imaging Molecolare (AIMN) emerge proprio questa possibilità, con l'arrivo di nuovi radiofarmaci per contrastare le più comuni neoplasie, ma anche patologie neurodegenerative come l'Alzheimer e il Parkinson.
I radiofarmaci sono molecole contenenti un isotopo radioattivo, che fa da tracciante identificando e marcando l'attività biologica dei “bersagli”.
Il primo farmaco utilizzato in tal senso è stato il fluorodesossiglucosio (FDG), usato per le diagnosi dei tumori. Ora però stanno arrivando altre molecole, anche per altre patologie, come spiega Sergio Baldari, ...
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